DANIELE DE SALVO
Cronaca

L’ipotesi sull’incidente in cui è morta Jennifer Alcani: gli inquirenti indagano sull’assunzione di droga da parte del ragazzo alla guida

A un mese dallo schianto ad Abbadia, il giudice per le indagini preliminari dispone gli arresti domiciliari per Massimo F., il ventiduenne che guidava. Il legale: “Inutile, gli hanno già tolto la patente”

Jennifer Alcani, morta a 13 anni nello schianto. A destra, l'auto su cui viaggiava

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LECCO – Massimo F. non è più a piede libero. Il 22enne che guidava la Bmw serie 1 finita su un muretto in cemento sulla quale viaggiava Jenny, la ragazzina di 13 anni di Lecco morta dopo sei giorni di coma irreversibile, ora è ai domiciliari. A disporre l’arresto, a quattro settimane dall’incidente e tre dalla morte della ragazzina, è stato il giudice per le indagini preliminari Salvatore Catalano. Lo ha chiesto il procuratore capo Ezio Domenico Basso in persona.

Il legale di fiducia di Massimo, l’avvocato Marco Possenti, sostiene che manchino i presupposti, perché gli stata sospesa la patente e non può guidare, ma il gip, dopo aver studiato il caso per alcune ore, ha deciso diversamente. Massimo è accusato di omicidio stradale. Correva a 150 chilometri all’ora. Michele, l’altro amico di 19 anni a bordo, sostiene inoltre che fossero entrambi ubriachi: “Abbiamo bevuto tanto”. Lo testimoniano anche le bottiglie di birra e di amaro vuote sul pianale della macchina riprese dai video che Michele ha girato subito prima dello schianto.

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"Dopo quello che è successo non mi hanno chiamata, non mi hanno nemmeno chiesto scusa”, si sfoga Graziella Danca, la mamma di Jenny. Massimo e Michele non hanno partecipato neppure al funerale. “Mi dispiace, mi dispiace tanto”, si è limitato a dire con un filo di voce e lo sguardo basso Massimo, quando in tribunale l’altra mattina ha incrociato Artur Alcani, il papà della 13enne. Le indagini comunque non sono ancora concluse. A quanto si apprende, gli investigatori starebbero appurando, fra l’altro, se il conducente 22enne si fosse messo alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti. Negativo l’alcoltest, esegutito però a distanza di tempo dai fatti.

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I genitori di Jenny, assistiti dall’avvocato Marcello Perillo, hanno sporto querela sia verso Massimo, sia verso Michele per sottrazione di minori, poiché, con il pretesto di restituirle un paio di scarpe, l’avrebbero convinta a uscire di casa nella notte, senza il permesso della mamma. Avrebbero dovuto fare solo una salto a fast food a Garlate, invece hanno tirato l’alba, quando Massimo ha perso il controllo della Bmw di Michele, che però non ha ala patente, e hanno terminato la corsa contro un parapetto ad Abbadia. Massimo e Michele, che erano davanti, sono usciti quasi illesi dallo scontro. Jenny, che, era dietro e non indossava la cintura di sicurezza, invece no, ha battuto la testa, è sprofondata in coma ed è morta senza mai più svegliarsi.