DANIELE DE SALVO SONIA RONCONI
Cronaca

Morto in cantiere, dinamica da chiarire

Toccherà ai magistrati stabilire se l’operaio ha commesso un errore di manovra oppure il muro ha ceduto

di Daniele De Salvo e Sonia Ronconi

È morto per un lavoro per il quale aveva lasciato tutto Stefano Anastasio, il 50enne di Casatenovo che l’altro giorno ha perso la vita a Besana Brianza, schiacciato dall’escavatore che stava guidando. Per trovare un lavoro e trasferirsi al nord Stefano fin da giovane aveva lasciato Maddaloni, suo paese d’origine in provincia di Caserta, la mamma, un fratello e una sorella. A Casatenovo, oltre che un lavoro come dipendente della “Costruzioni Sassella“ aveva trovato anche l’amore di una donna diventata sua moglie e madre dei loro due figli. "Non me la sento di parlare, è troppo difficile", sono le uniche parole che è riuscita a pronunciare Carmen, la vedova, infermiera molto conosciuta e apprezzata in casa di riposo a Monticello Brianza, che si ritrova a crescere da sola Yuri, che ha 18 anni e Silvia di 16 che frequenta la terza superiore all’istituto Alessandro Greppi.

La moglie ha saputo di quanto successo al marito solo martedì sera: a comunicarle la notizia è stato il datore di lavoro di lui. La madre invece lo ha appreso ieri, la mattina seguente, e si è subito messa in viaggio con gli altri familiari per raggiungere Casatenovo. "L’Amministrazione comunale di Casatenovo esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Stefano Anastasio, morto sul lavoro – porge le condoglianze il sindaco Filippo Galbiati -. È il momento del rispetto del dolore della famiglia, cui sono certo non mancherà il supporto della comunità di Casatenovo e del Comune". "Una persona è mancata mentre lavorava – si associa il collega di Besana Emanuele Pozzoli - A nome della nostra comunità mando le più sentite condoglianze alla famiglia, agli amici e ai colleghi. Questo è il momento del dolore e del rispetto Ringrazio i soccorritori e anche i cittadini di Cazzano dove si è verificato l’infortunio che hanno cercato di prestare soccorso". Il funerale non è stato al momento fissato, poiché il feretro non è stato restituito alla moglie perché resta a disposizione del magistrato di turno a cui spetta decidere se eventualmente disporre l’autopsia.

La dinamica e soprattutto le cause dell’incidente che ha provocato l’ennesima morte bianca devono infatti essere ancora accertate: non è chiaro se Stefano abbia commesso un errore una manovra sbagliata, sebbene fosse molto esperto, oppure se abbia ceduto il muretto e il terreno su cui la mini ruspa era appoggiata.