Nibionno (Lecco) – Una scarpa singola. Una Nike Air Max di colore grigio. È di Ambra. È rimasta lì, nella stretta striscia d’erba a ridosso del controviale della Statale 36 a Nibionno, dove nella notte tra domenica e lunedì scorso la 29enne di Pasturo è stata investita. Quella scarpa abbandonata in quel corridoio di prato, ma ancora allacciata, racconta la violenza dell’impatto con cui Ambra è stata falciata.
Ambra, Di Dionigi di cognome, Bry Gantessa invece sui social, stava camminando in quel posto in mezzo al nulla, probabilmente per fumarsi una sigaretta o forse cercare qualcosa che alleviasse la sua inquietudine, come molti che frequentano quelle parti, quando un fantasma al volante di un furgoncino chiaro le è piombato addosso a tutta velocità. Nonostante il rombo del motore fuorigiri e i due coni di luci dei fari simili agli occhi sinistri di un demone, Ambra non è nemmeno riuscita a scansarsi, né a farsi ancora più piccola da parte a bordo strada: il pirata della strada l’ha colpita in pieno, alle spalle, l’ha scaraventata in un piccolo fossato a metri di distanza e poi ha tirato dritto, senza nemmeno un cenno di frenata, anzi, probabilmente accelerando ancora. Nemmeno se avesse preso la mira sarebbe stato più preciso e letale. Gli investigatori e gli inquirenti che li coordinano sembrano però escludere che si sia trattato di un gesto volontario e continuano a propendere per un incidente con fuga e omissione di soccorso.
Oltre alla Nike Air Max di colore grigio spaiata, a Nibionno restano alcuni scampoli della coperta termica e i resti delle confezioni di garze, cannule e siringhe che i soccorritori del 118 hanno utilizzato per provare a salvare Ambra, a differenza di chi invece l’ha falciata e uccisa. Ma per Ambra era già tardi, travolta e uccisa forse da qualche insospettabile che aveva appena acquistato qualche dose dagli spacciatori dei boschi dello spaccio della zona.