Lecco, 30 luglio 2019 - Il colpo d'occhio su via XI Febbraio è degno della più squallida periferia di una delle tanti capitali sudamericane o di un sobborgo abbandonato della vecchia Ddr. Scegliete voi quale, non importa ma non manca davvero nulla. A cominciare dalla recinzione di lamiera arrugginita con tanto di graffiti che fa molto “ghetto”. Per continuare con la gru che svetta malconcia dal cortile e inattiva ormai da tempo immemore. E sullo sfondo l’edificio con finestre rotte e tapparelle a penzoloni dell’ex mutua di Lecco, che qualcuno del Ministero dell’Interno voleva trasformare nella nuova prefettura di Lecco ma che ora ospita soltanto senzatetto. Perché? Semplice, perché in un Paese come il nostro tutti sono bravissimi a fare promesse per far contenti “amici” o possibili elettori perchè non costa nulla ma pochissimi sono in grado di dare concretezza a quelle idee.
Il progetto della nuova prefettura rientra a pieno titolo nella lunga lista delle opere incompiute, che esistono eccome anche nella civilissima Lecco di cui tanti (troppi) ne decantano la bellezza ma pochi, troppo pochi si preoccupano di evitare certe scempiaggini. Perché i lavori per la nuova prefettura nell’ex mutua sono fermi dal 2015 e nel frattempo sono stati spesi tre milioni e quattrocentomila di euro, tanti soldi, soldi soprattutto della collettività. Quale imprenditore si potrebbe permettere oggi di fare un simile investimento senza trarne alcun frutti per quattro anni? E aggiungiamoci altri due dettagli non di scarso rilievo. Il primo: di anni se ne dovranno aggiungere molti altri (come altri milioni di euro) perché quest’opera veda la luce.
Il secondo il danno di immagine che nel frattempo quell’obbrobrio sta recando alla collettività è immenso, come è immenso lo sconforto di fronte al fatto che tutto ciò dovrebbe scandalizzare ogni lecchese più ancora delle piccole battaglie di bottega sull’opportunità o meno di chiudere il lungolago alle manifestazioni sportive.