
Ponte San Michele
Paderno d’Adda (Lecco) – Da una parte il nuovo ponte di Paderno d’Adda, dall’altra la Pedemontana. In mezzo, anche, i paesi del Meratese, da Paderno appunto fino a Verderio, passando per Robbiate, Merate, Osnago e Lomagna, che verranno tutti invasi da ulteriori automobilisti e camionisti di passaggio. Dalle stime si prevede un incremento di traffico di 15mila macchine e almeno 2mila camion, su strade dove già faticano a passarci quelli attuali, perché strette, costellate di semafori e rotatorie minuscole ancora all’italiana non alla francese a precedenza interna, e che attraversano centri abitati. Una bomba viabilistica annunciata, da disinnescare prima che sia troppo tardi, visto che i lavori per la Pedemontana alle porte del Meratese sono in corso ed, entro un tempo relativamente breve, dovrebbero cominciare pure quelli per il nuovo ponte di Paderno.
Nella confinante provincia di Monza sono molto più avanti nell’analisi della situazione e nello studio di eventuali soluzioni. In provincia di Lecco invece poco o nulla è stato fatto, nonostante l’allarme lanciato da tempo dai sindaci del Meratese. Per recuperare parte del tempo perduto, nei giorni scorsi è stata convocata una riunione congiunta tra i rappresentanti della Provincia di Monza e di Lecco e tra i primi cittadini di entrambi i territori per elaborare un piano unico, poiché sia la Pedemontana, sia il nuovo ponte serviranno e avranno conseguenze, positive e negative, nel Meratese come su Monza e Brianza. “Bisogna valutare e decidere in fretta - è l’imperativo di Gianpaolo Torchio, sindaco di Paderno-. Ad esempio per quanto ci riguarda la tangenzialina di Verderio, l’eliminazione di alcuni semafori, le rotatorie tutte alla francese, l’eliminazione della strettoia di Brugarolo a Merate, percorsi obbligati per i camion”.