
Il 25 Aprile in casa di riposo
Olgiate Molgora (Lecco), 25 aprile 2020 – La casa di riposo di Olgiate Molgora, dove il coronavirus ha ucciso 29 ospiti, di cui l'ultimo proprio il 25 aprile, come simbolo della nuova resistenza e i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e i volontari come moderni eroi partigiani. Per questo il sindaco Giovanni Battista Bernocco quest'oggi ha voluto celebrare il 75esimo Anniversario della Liberazione proprio alla Casa famiglia di via Aldo Moro, insieme a chi lì vive ed è assistito e a chi lì lavora.
“Cari concittadini, quest’anno stiamo celebrando il 75esimo anniversario del 25 Aprile in modo diverso, ma a maggior ragione deve rappresentare un momento di riflessione sui valori della libertà e della democrazia – ha detto nel suo discorso, che ha più volte interrotto a causa dell'emozione che no n è riuscito a trattenere -. È nostro compito ricordare coloro che contribuirono con il proprio sacrificio, rinunciando anche alla propria vita, alla rinascita del nostro Paese dopo un periodo buio, di negazione dei diritti civili, politici e sociali, conclusosi con gli orrori della guerra e delle altre tragedie perpetrate dal nazifascismo. In queste settimane stiamo vivendo un periodo drammatico di privazioni, di paura e di lutto. Nella nostra storia però ci è già stata indicata la via per resistere, per rialzarci: si tratta di quel senso di appartenenza ad una comunità per il quale ognuno di noi riconosce ciò che è giusto e si prende cura del prossimo, di chi è debole, di chi è diverso o di chi è ammalato. Non potrebbe esistere la democrazia, ricevuta in dote da quegli uomini e quelle donne che oggi celebriamo e che misero a rischio la propria vita per la libertà, se non esistessero la solidarietà e il coraggio di affrontare le prove che ci attendono, senza mai arrendersi".
“Oggi, più che mai, cerchiamo di vivere questa ricorrenza come un simbolo di rinascita, lo dobbiamo a quanti abbiamo visto morire, a quelli che hanno sofferto e che stanno soffrendo a causa dell’epidemia – ha proseguito -. Lo dobbiamo in particolare anche ai medici, agli infermieri, agli operatori sanitari, ai volontari e a tutti coloro che stanno combattendo in prima linea e che idealmente possiamo riconoscere come i nostri nuovi eroi della Resistenza, da affiancare nella memoria collettiva della nostra nazione a quanti lottarono per la liberazione d’Italia dall’oppressione nazifascista. Per questo siamo qui oggi. Per ringraziarvi a nome di tutta la nostra comunità. Una nuova liberazione ci attende. Conserviamo sempre il ricordo e gli insegnamenti dei nostri padri costituenti per affrontare con fiducia e speranza anche i giorni più difficili”.