MILLA PRANDELLI
Cronaca

Omicidio nautico, non solo stradale. Legge in discussione alla Camera nel nome di Greta e Umberto

Oltre centomila persone avevano sottoscritto l’appello di familiari e amici per colmare il vuoto normativo

Omicidio nautico, non solo stradale. Legge in discussione alla Camera nel nome di Greta e Umberto

Omicidio nautico, non solo stradale. Legge in discussione alla Camera nel nome di Greta e Umberto

L’omicidio nautico sarà legge, finalmente. E sarà equiparato a quello stradale. Chi ucciderà sui laghi e sul mare pagherà le stesse conseguenze di chi ammazza le persone su strada, specie se in stato di ebbrezza, come accaduto sul Garda a Greta Nedrotti e Umberto Garzarella, o a Sara Mercedes Lindl sul Sebino.

Dopo l’approvazione in Senato a febbraio, la questione sarà discussa alla Camera, che deciderà il 20 settembre. La legge potrebbe portare il nome degli amici gardesani, uccisi da due manager tedeschi in stato di ebbrezza mentre erano alla guida di un motoscafo Riva lanciato ad alta velocità nelle acque del golfo di Salò. L’unica colpa dei due bresciani è stata quella di essere su un piccolo gozzo intenti a osservare il passaggio della sfilata delle auto della Mille Miglia. Greta finì in acqua viva e annegò, mentre Umberto venne straziato dall’impatto. Era il 19 giugno del 2021.

Ai tempi apparve subito evidente il vuoto normativo. Se su strada la legge prevede pene certe, sui laghi questo non accade.

Il provvedimento prevede un inasprimento delle pene per chi, alla guida di un’imbarcazione, provoca morte o lesioni ad altre persone, con le aggravanti di guida sotto stato di ebbrezza o dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti.

Per arrivare alla legge gli amici di Greta e Umberto hanno iniziato una raccolta firme anche tramite la piattaforma change.org, dove oltre centomila persone hanno espresso il loro pensiero. A sostenerli, oltre alle famiglie di Greta e Umberto, che nel frattempo hanno iniziato a raccogliere denaro per donare un Rov ai volontari del Garda, sono state le istituzioni bresciane: in prima linea perché la normativa si adegui e operative nel richiedere controlli 24 ore su 24 sui laghi bresciani da parte delle forze dell’ordine. Di giorno, specie in estate, le acque sono presidiate da motovedette e volontari, ma difficilmente accade la notte se non in occasione di eventi.

Il via libera definitivo dovrebbe dunque arrivare prima del 20 ottobre, quando si aprirà il processo di secondo grado a Patrick Kassen, il manager tedesco alla guida del motoscafo Riva, e a Christian Teismann, proprietario del natante, condannati in primo grado a 4 anni e sei mesi e 2 anni e 11 mesi. I loro avvocati chiedono l’assoluzione.