ANDREA MORLEO
Cronaca

Tre ore nel lago Titicaca: Oriana sfiora l’impossibile

Il nuotatore lecchese da nove giorni è a Copacabana, sul lato boliviano Andrea: "Acque gelide e l’altitudine complica tutto, ma la testa è granitica"

Andrea Oriana nelle acque del lago Titicaca

Lecco, 17 novembre 2020 - «La mia forza mentale era in cima all’Everest". Nel video postato sulla sua pagina Facebook Andrea Oriana lo racconta così il suo terzo allenamento nelle gelide acque del lago Titicaca, il lago più alto al mondo con i suoi 3.800 metri di altitudine, che il nuotatore lecchese si è messo in testa di attraversare a nuoto. Prima che il lockdown blindasse i confini nazionali, Andrea si è imbarcato su un volo che da Malpensa l’ha portato a Madrid e poi su un altro in direzione di La Paz. Dalla capitale boliviana quindi trasferimento in direzione di Copacabana, cittadina sulle rive del lago diventata il quartier generale per preparare la nuova impresa. «Al di là delle condizioni fisiche, mi sento mentalmente davvero granitico - racconta Andrea - mi sono accorto di aver alzato nuovamente l’asticella, anche più della Manica". Oriana descrive così le sensazioni nel suo report. "Sono soddisfatto di questo primo test di lunga durata: poco più di tre ore nuotate con una temperatura dell’acqua di poco superiore ai 13 gradi e con il solo costumino. Ho potuto provare sulla mia pelle le difficoltà di questo lago posto che assomiglia più a un mare per la verità".

«La percezione del freddo, in quota subisce dei grossi cambiamenti, lasciandoti la sensazione di convivere con le scosse di gelo. Questa ebbrezza ghiacciata ti disorienta, proprio come l’affanno dell’altitudine, una continua rincorsa alla ricerca del fiato perduto ma le sensazioni sono molto positive". «Ho completato solo il 25% del mio grande obiettivo di maggio, nuotare i 44 chilometri per attraversare il lago più alto del mondo. Ma resto fiducioso soprattutto perché qui i locali mi stanno dando una grande mano, insieme a Simona una ragazza italiana che vive a Capacabana con il marito. E poi c’è tutto il tifo del mio team, Animus Audendi e i tantissimi amici che dall’Italia mi fanno sentire il loro calore, di cui ho proprio bisogno visto il gran freddo".