REDAZIONE LECCO

Osnago, preziosi spariti: assolto gioielliere

Era accusato di appropriazione indebita dalla Gens Aurea

Dalla Brianza alla Calabria, spariti gioielli per un valore di 53 mila euro ma non c’è un colpevole. I fatti, che risalgono al 2017, sono stati ricostruiti ieri in tribunale, davanti al giudice Chiara Arrighi, dove si è concluso il processo nei confronti di Emanuele Crocco, che gestiva la gioielleria a Rende.

La Gens Aurea di Osnago nel 2017 aveva presentato una denuncia nei confronti di una nota gioielleria calabrese e l’imputato Emanuele Crocco eraaccusato di appropriazione indebita. La vicenda inizia all’inizio di tre anni fa, quando vengono chiesti dei gioielli alla Gens Aurea da parte della gioielleria calabrese alcuni preziosi e gioielli. Viene inviato il quantitativo richiesto e dopo alcuni mesi viene chiesto dalla società brianzola dove sono finiti i gioielli. L’accordo tra la società che gestiva la gioielleria era di riconsegnare i gioielli alla società brianzola. Ieri è stato sentito un teste Lorenzo Botticelli che ha indicato i diversi passaggi e soprattutto l’ispezione avvenuta nella gioielleria calabrese. I pezzi unici della nota griffe non sono stati riconsegnati, quindi il gestore della gioielleria è stato denunciato.

Al termine della discussione il Pm Pietro Bassi (nella foto) ha chiesto la condanna a 2 anni e 900 euro di multa per Emanuele Crocco, così come l’avvocato Maina della parte civile, mentre l’avvocato Giuditta Cambiaghi, legale dell’imputato, ha chiesto l’assoluzione. Il giudice Chiara Arrighi ha assolto l’imputato perché il "fatto non sussiste".A.Pa.