Lecco, 16 giugno 2018 - Il fumo nuoce gravemente alla salute, ma anche al portafoglio, certamente a quello dei contribuenti pubblici. I dirigenti dell’Ast di Monza e Brianza hanno staccato una multa da 30mila euro ai dirigenti del Manzoni di Lecco dopo aver scoperto che uno sgabuzzino del blocco operatorio del presidio di Germanedo era stato trasformato impropriamente in una sala per chirurghi tabagisti. I 30mila euro di contravvenzione si sommano ai 18mila euro già stanziati e investiti per allestire una sala fumatori regolare dove i camici bianchi tra un intervento e l’altro potranno fare il pieno di nicotina senza nascondersi.
Complesssivamente quindi il vizio delle sigarette grava sulle tasche dei cittadini lecchesi per 48mila euro, non poco in tempi di austerity e di continui tagli ai servizi sanitari e agli organici del personale per far quadrare i conti. La decisione dei manager della sanità provinciale di sborsare una simile somma per consentire ai propri dipendenti di indulgere ad una pratica non propriamente salutare - tra l’altro in un luogo deputato per eccellenza alla salute quale è un ospedale, non è piaciuta non solo a molti lecchesi - ma neppure ai rappresentanti sindacali degli stessi lavoratori dell’Azienda socio-sanitaria territoriale provinciale.
«Esprimiamo il nostro disappunto in merito alla sala fumatori del blocco operatorio di Lecco – si legge in una nota diffusa da Ettore Castelnuovo, coordinatore della Rsu dell’Asst lecchese -. L’Asst è un’azienda pubblica che cura la salute e non possiamo dimenticare l’evidenza che il fumo provoca il cancro. Invece di aiutare i nostri colleghi a smettere di fumare offriamo loro aree attrezzate per la pausa sigaretta».«Senza rancore nei confronti di chi fuma, la RSU non può accettare che si siano potuti spendere quasi 20mila per una sala fumatori a discapito delle tantissime altre priorità ed urgenze di cui il nostro ospedale necessita». «Oltre al danno la beffa – aggiunge Francesco Scorzelli dell’Usb -. Non solo si deve pagare una sanzione di 30mila euro ma si è scelto poi di spendere altri 18mila euro nonostante i tanti problemi che dobbiamo affrontare». «Con quei soldi si poteva tranquillamente pagare il servizio di trasporto di bus navetta per accompagnare i dipendenti dal posteggio di via Martiri di Nassirya dove vogliono obbligarli a parcheggiare fino in ospedale», fa eco Massimo Coppia, segretario della Sanità della Uil Fpl del Lario.