
L’ostello con Antonio Rossi e i consiglieri Antonello Formenti e Mauro Piazza
Lecco, 28 novembre 2020 - L’Ostello della Gioventù è a un passo dall’apertura come ha annunciato ieri il presidente di Aler Bergamo-Lecco-Sondrio, Fabio Danesi, al termine di un sopralluogo alla struttura di corso Matteotti completata al 94% e ormai solo in attesa degli ultimi ritocchi e del collaudo finale. Hanno ragione - ci mancherebbe - ad essere soddisfatti il sottosegretario regionale ai grandi eventi sportivi Antonio Rossi, i consiglieri regionali Antonello Formenti e Mauro Piazza ma anche i neo assessori comunali Maria Sacchi (lavori Pubblici) e il collega Giovanni Cattaneo all’Attività presenti al sopralluogo insieme a Gaia Bolognini, giustamente invitata per l’occasione.
«Non è stato un percorso facile", ricorda Bolognini che da ex assessore aveva dovuto riprendere in mano l’iter burocratico di una struttura che ha percorso un’estenuante via Crucis rischiava seriamente di venire inserita tra le tante incompiute di questo malmesso Paese. Riavvolgendo il nastro non si può non ricordare che l’avvio dei lavori avvenne nell’ormai lontano 2006 alla presenza dell’allora presidente della provincia, Virginio Brivio e dell’allora sindaco di Lecco, Antonella Faggi. Nel 2009 l’azienda che si era aggiudicata l’appalto fallisce e i lavori si fermano con lo scheletro della struttura, che per anni rimane un pugno in un occhio nell’area dove una volta era ospitato il cimitero del rione San Giovanni. Solo nel 2017 - a ben undici anni dall’avvio - Comune, provincia e Aler firmano un accordo di programma mettendo mano al portafoglio - poco più di 2,7 milioni di finanziamento così ripartito: 1.714.670 euro dal Comune, 76.631 euro dalla Provincia e 250mila euro dalla Regione - e i lavori possono riprendere ma con la necessità di adeguare quanto già realizzato alle nuove normative.
La struttura, che nell’idea del Comune dovrà essere intitolata a Riccardo Cassin, è bellissima anche grazie all’originale copertura esterna in alluminio estruso che riproduce lo skyline delle montagne, duemila metri quadrati di superficie, 122 i posti letto previsti su 32 camere, con bar e sala da pranzo, cucina e self service. Una struttura ricettiva importante che servirà al territorio per sostenere il turismo slow. Bella sì, ma 14 anni per vedere la luce sono davvero troppi.