Paderno d'Adda (Lecco), 8 aprile 2019 – Sono gli gli “ angeli del San Michele”, che per quaranta giorni hanno lavorato sospesi nel vuoto a 85 metri di altezza come funamboli per allestire ponteggi e impalcature necessari alla ristrutturazione e al consolidamento del ponte tra Paderno d'Adda e Calusco. GLI ANGELI DEL SAN MICHELE - Si tratta di una quindicina di tecnici e manovali altamente specializzati della Euroedile di Postioma di Paese, in provincia di Treviso, leader nel settore a livello europeo. Sono loro che hanno realizzato 10mila metri quadrati di ponteggio sospeso per “ingabbiare” la “torre Eiffel della Brianza” e rivestire l'arcata con una struttura dal peso di oltre 6mila quintali. I quindici specialisti hanno sviluppato complessivamente una superficie di ponteggio di 17.600 mq, come se avessero ricoperto l’intera Piazza del Popolo di Roma

Il San Michele dal drone
EUROEDILE - “Si tratta di un ponte unico nel proprio genere, dove si incontrato tutte le difficoltà immaginabili – spiega l'amministratore delegato della società veneta fondata nel 1986
Nereo Parisotto di 59 anni -. Lavorare a quasi un centinaio di metri, su una struttura piena di curve richiede i massimi requisiti di sicurezza ma anche grandi abilità da parte dei tecnici e degli operai”. Il ponteggio è stato progettato ad hoc nell'ufficio tecnico diretto dall’ingegner
Alessandro Zanatta. “E' stato pensato e realizzato per restare a lungo e non essere smontato durante le varie fasi del restauro”, aggiunge il capo cantiere di Euroedile al ponte
Lorenzo Munarin. IL COMMISSARIO - Grazie alla messa in sicurezza della struttura con i ponteggi sono state realizzate le due piste ciclabili larghe due metri e mezzo e la corsia pedonale larga un metro che sono state
inaugurate a fine marzo alla presenza di
Maurizio Gentile, commissario straordinario del San Michele e amministratore delegato di
Rfi, ente proprietario dell'infrastruttura. “Il ponte San Michele sull'Adda è una testimonianza di archeologia industriale, di ingegneria, che è un fiore all'occhiello per l'Italia – spiega l'ad di Rfi -. Può diventare patrimonio Unesco dell'umanità. Spero che il nostro intervento contribuisca a far sì che questo sogno si realizzi”. LA SOCIETA' APPALTRATRICE “E’ una sfida molto importante – aggiunge
Fabrizio Notari dalla Luigi Notari, la Spa appaltatrice incaricata dai vertici di Rfi dell'intervento di restauro, per la quale hanno lavorato i tecnici della Euroedile -. La stiamo affrontando in maniera in maniera positiva sotto tutti i profili”. “Siamo orgogliosi di essere stati scelti per la messa in sicurezza di questo meraviglioso ponte che considero un’opera d’arte – aggiunge il patron di Euroedile -. Credo sia stata premiata la nostra esperienza soprattutto in cantieri e situazioni ai limiti per le quali siamo specializzati”.