Lecco, 2 dicembre 2024 – Claudicante, incerto nella camminata e anche un poco sofferente. Però di nuovo in piedi, nonostante il piede sinistro non sia più il suo, ma una protesi. L’arto, quello vero, padre Norberto lo ha perso il 10 febbraio del 2023: al volante della sua Toyota Land Cruise stava raggiungendo Bozoum, nel cuore della Repubblica Centrafricana, ma è passato sopra una mina che è esplosa. Ora che sta bene e può di nuovo muoversi, padre Norberto vuole tornare nella sua Centrafrica e terminare in quella che considera la sua casa e tra chi è diventata la sua gente il resto dei suoi giorni terreni.
“Lì e la mia vita, lì è la mia vocazione, lì è la scelta”, confida il religioso, 72 anni, che ieri, a Lecco, città d’origine, è stato insignito del San Nicolò d’oro, la più alta onorificenza civica comunale. “Non mi aspettavo questo premio, manco da parecchio – le sue parole –. Lo dedico a Dio, ai miei confratelli e ai miei amici”. Padre Norberto Pozzi, Cherry per chi lo conosce da giovane, è approdato per la prima volta in Centrafrica nel 1980, come geometra e muratore volontario, per costruire scuole soprattutto. Ci è rimasto otto anni, poi il rientro in Italia, per intraprendere il cammino di consacrazione nell’ordine dei Carmelitani Scalzi. Nel ‘95 quindi il ritorno in Centrafrica come sacerdote.
Nella Repubblica Centrafricana, dilaniata da guerre tra bande per il controllo delle ricchezze minerarie e naturali, ha fondato 5 missioni, 2 parrocchie, 3 seminari e diverse scuole. Ventidue mesi fa l’incidente, dopo essere già sopravvissuto ad un primo attentato, il rimpatrio d’urgenza, l’amputazione, diversi interventi, la riabilitazione. Ora è ad Arenzano, in Liguria, in convento. Il cuore, l’anima, la mente sono tuttavia rivolti altrove, in Centrafrica, nonostante quanto accaduto. Oltre a padre Norberto, sono stati insigniti del Nicolino d’oro Mariuccia Buttirioni, maestra elementare in pensione di 87 anni, fondatrice della Rete Radiè Resch per il superamento delle disuguaglianze tra Nord e Sud del mondo, e Renato Milani, che di anni ne ha 62, anima di Telethon in provincia di Lecco. “Tre cittadini benemeriti a cui vogliamo ispirarci – il ringraziamento del sindaco Mauro Gattinoni –. In un’epoca di forti individualismi, si sono messi al servizio degli altri nel segno dell’altruismo”.