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Parcheggi, tariffe raddoppiate: "Sono tasse sui lavoratori"

Il capoluogo non è a misura di lavoratori, almeno secondo Cgil, Cisl dei Laghi e Uil Lario che bocciano...

I sindacati bocciano gli aumenti delle tariffe per parcheggiare l’auto Per chi lavora in città diventa sempre più difficile

I sindacati bocciano gli aumenti delle tariffe per parcheggiare l’auto Per chi lavora in città diventa sempre più difficile

Il capoluogo non è a misura di lavoratori, almeno secondo Cgil, Cisl dei Laghi e Uil Lario che bocciano gli aumenti, "vere e proprie tasse sul lavoro", della sosta per dipendenti pubblici e privati che utilizzano l’auto. "L’amministrazione comunale non sta compiendo scelte che aiutino a rendere il territorio più attrattivo per i lavoratori, residenza ideale per le famiglie e polo di attrazione per investimenti nell’industria e nella manifattura - denunciano Sandro Estelli di Cgil, Daniele Magon della Cisl e Dario Esposito di Uil - Como non offre certezze ai propri cittadini né indica la strada ai comuni della provincia. Al contrario l’amministrazione comunale è responsabile di un graduale ma inesorabile peggioramento della qualità della vita dei propri residenti. Ad esempio in tema di parcheggi sono raddoppiate le tariffe in molti quartieri, con aumenti del 50% nella zona rossa e all’autosilo Auguadri. Il tutto senza alcuna agevolazione per i tanti che, lavorando a Como, sostengono indirettamente l’economia della città, garantendo la manodopera necessaria alle molte attività economiche presenti. Aumenti che diventano un’ulteriore tassa sul lavoro e che impoveriscono le tasche dei lavoratori che si recano in città". I sindacati bocciano anche l’addizionale Irpef unica. "La fiscalità locale umula Robin Hood al contrario: si fa pagare lo 0,70% in maniera uguale per chi ha un reddito annuo di 15mila euro come per chi ne dichiara 500mila. Una mancanza di progressività, travestita sotto le false vesti di un’aliquota unica, che penalizza operai, impiegati, operatori sanitari, insegnanti, ovvero tutti quei lavoratori che potrebbero veder restituiti, in maggiori e migliori servizi, gli introiti negati da queste scelte".