DANIELE DE SALVO
DANIELE DE SALVO
Cronaca

Calcio vietato in piazza, il sindaco di Olginate non ci sta: “Devo tutelare tutti i residenti”

Passoni: “È bastato un cartello, poco più grande di un A4, per scatenare un putiferio e un’ondata di fango che non ci meritiamo”

Olginate, il sindaco Marco Passoni (nel riquadro) ha vietato le partite di calcio in piazza

Olginate, il sindaco Marco Passoni (nel riquadro) ha vietato le partite di calcio in piazza

Olginate, 12 aprile 2025 – “A questo gioco al massacro io non ci sto”. A sentire il dovere di non starci, e di dare l’allarme è il sindaco di Olginate Marco Passoni, che non accetta di passare per quello che non vuole far giocare bambini e ragazzini in piazza, né tollera che il paese che amministra e rappresenta venga additato come il posto dove il divertimento dei più piccoli è messo al bando.

A scatenare il caso che hanno valicato i confini comunali e provinciali è stato un cartello comparso nei giorni scorsi sul lungolago: “La quiete e il decoro sono diritto di tutti. Sono vietati gli schiamazzi, il gioco del pallone e i giochi rumorosi in generale. I trasgressori saranno puniti con sanzioni amministrative da 100 a 600 euro”.

“Non ricordo che il nostro Comune sia mai finito sulla stampa nazionale per parlare di tutte le risorse e di tutti i progetti che dedichiamo al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza – passa al contrattacco il sindaco -. Non ricordo di essere mai stato contattato da una giornalista, escluse le testate locali, per parlare della nuova mensa, della nuova palestra, della riqualificazione del lungolago e dei suoi parchi gioco.

Non ricordo titoli roboanti riguardanti le attività delle nostre scuole e associazioni dedicate al mondo dei più piccoli. Ma è bastato un cartello, poco più grande di un A4, per scatenare un putiferio e un’ondata di fango che non ci meritiamo”.

In realtà non ha cercato altro di regolamentare una situazione che stava sfuggendo di mano con bambini che usano i lampioni come canestri, le serrande dei box privati come porte da calcio e una piazza dove circolano auto come parco giochi.

“Anche noi siamo stati bambini e ne abbiamo combinate di cotte e di crude, ma eravamo circondati da adulti in grado di aiutarci a comprendere quando stavamo magari esagerando”, è lo sfogo di Passoni. Il primo cittadino respinge al mittente pure le accuse di chi mischia la questione gioco allo spaccio.