REDAZIONE LECCO

Pasticcio in Comune. La sede della municipalizzata è abusiva e va abbattutta

Per un errore burocratico l’edificio è finito in una categoria urbanistica errata. La Palazzina di Linee Lecco non può essere utilizzata. Il sindaco scrive ai cittadini. .

Pasticcio in Comune. La sede della municipalizzata è abusiva e va abbattutta

Dura lex, sed lex. La legge è dura, ma è legge. E vale per tutti. Anche per il Comune e anche per Linee Lecco, la municipalizzata del servizio di trasporto e dei parcheggi pubblici a Lecco. La nuova palazzina di Linee Lecco, appena realizzata e inaugurata nell’area della Piccola, per allestire i propri uffici è abusiva e deve essere abbattuta. È questione in di un decimale appena: S8.1, che nel Piano di governo del territorio, indica parcheggi a raso, al posto di S8.2 che invece individua i parcheggi in struttura, la categoria giusta dell’intervento. Tanto però basta. A commettere l’errore sarebbe stato un tecnico comunale, che avrebbe sbagliato a schiacciare un tasto, inserendo di fatto l’intervento in una categoria urbanistica errata. Se n’è accorto, un nuovo tecnico comunale, che ha subito informato il sindaco Mauro Gattinoni, che a sua volta ha avvisato del pasticcio i suoi assessori, con cui, in seguito alle dovute verifiche, ha annullato tutte le delibere e i relativi provvedimenti approvati per consentire a Linee Lecco di costruire la nuova palazzina, inaugurata nel febbraio 2013. È stato il sindaco a divulgare la notizia. "Non abbiamo alcuna responsabilità politica – spiega e sottolinea il primo cittadino -. Si tratta di un mero errore burocratico, nessuno ne ha tratto alcuna utilità". L’immobile, di un centinaio di metri quadrati, è ancora vuoto, poiché, proprio in seguito alle difformità riscontrate, non è possibile utilizzarlo. Verrà per forza di cose emessa un’ordinanza per abbatterlo, come prevedono le normative. Non è comunque scontato che venga rasa al suolo: Linee Lecco intanto potrà presentare ricorso contro il provvedimento; oppure, trascorsi 90 giorni dalla notificata, senza che nessuno si opponga, il Comune potrebbe rilevare lo stabile, procedendo poi ad una variazione urbanistica per sanare l’abuso. Una volta posto rimedio all’errore, la palazzina non potrà tuttavia più tornare lo stesso a Linee Lecco, perché, sebbene incolpevole, la municipalizzata è di fatto la responsabile dell’abuso: insomma, oltre al danno, una beffa per tutti i cittadini. "Chi pagherà per questo spreco di risorse pubbliche, considerando che Linee Lecco è una partecipata comunale?", chiede Andrea Frangiamore, segretario generale della Filt Cgil. Daniele De Salvo