LECCOI ricercatori del Politecnico di Lecco cancellano confini e dogane, avvicinato ancora di più italiani e svizzeri e li rendono più simili. Dall’Unione Europea sono stati finanziati sette progetti nell’ambito del programma Interreg Italia-Svizzera per rafforzare la cooperazione transfrontaliera per promuovere uno sviluppo sostenibile, innovativo e inclusivo nelle regioni di confine. È un onore, ma soprattutto un riconoscimento del lavoro svolto dagli scienziati lecchesi. Al centro dei progetti di ricerca spiccano temi strategici quali: adattamento ai cambiamenti climatici, cultura e turismo sostenibili, parità di accesso all’assistenza sanitaria e il potenziamento della competitività. "Siamo orgogliosi del risultato ottenuto – è il commento di Manuela Grecchi, prorettrice delegata del Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano -. Il finanziamento di sette progetti rappresenta un riconoscimento importante del valore della nostra ricerca e della nostra capacità di affrontare sfide complesse come la sostenibilità ambientale, la transizione ecologica e l’innovazione tecnologica. Questi progetti dimostrano il ruolo centrale del nostro ateneo". Sette appunto i progetti finanziati, con uno stanziamento di 2 milioni e mezzo di euro.
Il primo si chiama Amalpi more per sviluppare un sistema per monitorare fenomeni legati al dissesto idrogeologico e prevederne l’evoluzione. Poi c’è Archeoalps per delineare un approccio transfrontaliero per la fruizione dei beni archeologici per i territori alpini. Con Conprova si mira a studiare le valanghe tra Lombardia e Grigioni. Mitica sostiene la competitività delle micro e piccole imprese. On the Dot punta a facilitare l’accesso a una dialisi di qualità per i pazienti che vivono sul confine, sperimentando servizi di telemedicina. Premonhytion vuole migliorare il sistema di prevenzione e monitoraggio di possibili alluvioni a Lecco e nella Regione Moesa con sistemi come argini intelligenti. Infine Valley4Actions: il progetto è per favorire un’offerta turistica e culturale a partire dalle Olimpiadi 2026.
Daniele De Salvo