
di Daniele De Salvo
Nemmeno la signorina Rottermeier con Heidi si comportava come si sarebbe invece comportato con i proprio scolari l’ex insegnante di religione delle elementari di Esino Lario e Dervio. Il maestro infatti avrebbe punito gli alunni più indisciplinati con pene corporali ottocentesche tra tirate d’orecchie, tirate di capelli e nocchini in testa a pugno chiuso. Non solo: li avrebbe anche insultati pesantemente oltre che platealmente per svergognarli davanti a tutta la classe, apostrofandoli di essere "stupidi", "scemi" oppure, quando era in buona, "somari", "caproni" e "asini". E ancora: li avrebbe minacciati di note, votacci e di bocciarli. Insomma le lezioni di religione che solitamente sono tra le più piacevoli, durante le quali tra l’altro si imparano anche i precetti cristiani, per i poveri bambini di Esino e Dervio si sarebbero spesso trasformate in un incubo. Per questo il maestro di religione, che è un 30enne all’epoca di prima nomina originario di Caserta in Campania, è stato accusato di violenza privata ed è finito alla sbarra. Gli episodi che gli vengono contestati risalgono al 2017, successivamente è stato trasferito altrove. A denunciarlo sono stati i genitori di alcuni scolari che hanno avuto la sfortuna di finire sotto le sue grinfie e che hanno raccontato a casa del trattamento che sarebbero stati costretti a subire durante le lezioni di religione. I piccoli studenti hanno anche riferito che una loro compagna sarebbe stata costretta a schiaffeggiare un’amichetta mentre lui la teneva ferma per impedirle di difendersi o almeno parare la sberla, mentre ad altri avrebbe premuto il volto contro il banco. L’accusato dal canto suo nega tutto, mentre il suo avvocato sostiene che il capo di imputazione è "troppo generico", perché chi punta il sito contro il suo assistito sarebbe troppo vago nel riportare circostanze, luoghi e tempi. Le mamme e i papà degli scolari vessati o presunti tali si sono invece costituiti parte civile. Dopo la prima udienza celebrata nei giorni scorsi, la prossima è stata fissata dal giudice Enrico Manzi per l’8 giugno.