
La cerimonia a Santa Maria Hoè Dopo 101 anni il Consiglio ha fatto una scelta storica
Alfredo ha 99 anni, ma quando è scoppiata la Seconda guerra mondiale ne aveva appena 14. Era un ragazzino Alfredo, ma aveva già le idee ben chiare: mai con i nazifascisti. Per prestare fede alla sua promessa, Alfredo ha trascorso tutta la sua adolescenza e la sua giovinezza nascosto, da sbandato. A raccontare la storia del bisnonno Alfredo è il bisnipote Nicola. Nicola Cazzaniga è un ragazzino delle medie di Colico, della stessa età del suo bisnonno Alfredo quando è scoppiata la guerra: i compagni della sua scuola, l’Istituto Galileo Galilei, lo hanno eletto loro sindaco e così ieri è spettato a lui pronunciare il discorso per celebrare la Liberazione. "Per comprendere meglio il 25 aprile ho deciso di raccogliere la testimonianza del mio bisnonno Alfredo, di Barzanò, che oggi ha 99 anni – racconta Nicola -. La sua gioventù, dai 14 ai 19 anni, l’ha passata a nascondersi. Non essendo allineato ai fascisti non poteva nemmeno lavorare. Quelli come lui venivamo chiamati sbandati. Era un periodo di grande confusione, il bene e il male si confondevano e talvolta trovare il coraggio di andare avanti risultava difficile. L’augurio di mio bisnonno Alfredo è che nessuno debba mai più vivere un periodo così cupo e deprimente". L’auspicio di Nicola invece è che le testimonianze e gli insegnamenti di chi ha vissuto quel periodo, come il bisnonno Alfredo, non vadano persi: "Ricordare e comprendere gli errori del passato è il primo passo per costruire un futuro migliore". Errori a cui a S.ta Maria Hoè hanno posto rimedio: dopo 101 anni proprio ieri il sindaco Efrem Brambilla e i consigliere comunali all’unanimità hanno infatti revocato la cittadinanza onoraria concessa a Mussolini nel 1924. "Un risarcimento tardivo a quanti hanno lottato e vinto contro i nazifascisti, permettendo agli italiani di vivere in un contesto di libertà", così Fulvio Magni (Anpi Meratese). D.D.S.