REDAZIONE LECCO

Rinascono le tarsie di Lorenzo Lotto

Bergamo, visita al “Cantiere vivo” allestito nella basilica di Santa Maria Maggiore dove è in corso un intervento di restauro

Rinascono le tarsie di Lorenzo Lotto

Alle classi degli istituti bergamaschi è possibile, nell’anno scolastico in corso, partecipando alle attività laboratoriali de L’Officina dello Storico promosse dalla Fondazione MIA, visitare il "Cantiere vivo" allestito nella basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo. Grazie al progetto gestito dalla Fondazione MIA è infatti in corso un importante intervento di restauro delle tarsie del coro ligneo di Santa Maria Maggiore, realizzate fra il 1523 e il 1555 da Giovan Francesco Capoferri, su disegni di Lorenzo Lotto.

Le tarsie sono state create con delle tessere sagomate che unite compongono il disegno. Dopo la scelta dei legni il disegno veniva riportato su un cartone e trasferito sul legno tramite fori, procedendo poi al taglio delle tessere che venivano incollate su un supporto utilizzando la colla caravella, derivata dalla cartilagine degli animali e la colla caseina, derivata dal formaggio. Nella fase successiva, chiamata profilatura, vi era la definizione grafica dei particolari del disegno e delle ombre. Lungo questi segni l’intarsiatore incideva il legno e riempiva gli spazi con stucco nero, dopodiché si andava a stendere una colla di pelli animali chiamata turapori passando poi alla verniciatura e alla lucidatura della vernice asciutta. Le tarsie erano poi protette da coperchi anche loro decorati.

Nel coro ligneo di Santa Maria Maggiore si sono riscontrati due importanti problemi: la spaccatura del legno, con il sollevamento e la caduta degli intarsi e la proliferazione di tarli. Per evitare che il coro si danneggiasse è stato quindi necessario iniziare un’opera di restauro procedendo: al consolidamento e incollaggio delle parti in legno scollate e a rischio caduta, alla disinfestazione ed eliminazione degli insetti e al monitoraggio microclimato. L’intervento di restauro in corso è un evento storico, visto che il precedente restauro risale al 1902, e ha lo scopo di recuperare la bellezza di uno dei tesori più importanti della città di Bergamo.

L’attuale progetto, curato dal responsabile Stefano Marziali, prende infatti il nome di Cantiere vivo proprio perché è stato allestito un cantiere in modo che lo si possa visitare osservando dal vivo le persone che stanno effettuando il restauro. Nello spazio del coro sono stati collocati dei pannelli di plexiglas con testi, immagini e QRcode, disposti seguendo una mappa logica, che permettono di conoscere la storia di queste opere e di osservare, senza barriere e ponteggi, i restauratori al lavoro per capire quello che sta succedendo.

A noi alunni è stato quindi permesso camminare lungo il coro accanto alle sedute ed osservare alcune delle tarsie. È stato affascinante seguire il difficile e preciso lavoro dei restauratori muniti di scalpelli, sgorbie, rasiere e vasi delle tinture. È stato importante conoscere questi tesori che fanno parte del patrimonio artistico e architettonico della nostra città.