Una ragazzino inglese di Londra di 15 anni e un connazionale di 20 il pomeriggio di Ferragosto stavano per annegare nel lago di Como. Per salvarli ha rischiato la propria vita anche un bagnino milanese 21enne che si trovava lì per conto proprio e si è tuffato per raggiungerli e provare a riportarli a riva. Sono stati tutti e tre recuperati e tratti in salvo dai volontari del Soccorso bellanese, tra cui un altro giovane bagnino brevettato, che è uno dei soccorritori della Squadra nautica di salvamento del Soccorso bellanese.
I due londinesi in vacanza sul lago sono entrati in acqua a Bellano, alla foce del torrente Pioverna, dove non si potrebbe fare il bagno, come in prossimità di tutte le foci. Lì due anni fa ha perso la vita un 28enne, un ricercatore straniero del Politecnico di Lecco. Da riva il bagnino milanese che si trovava lì di passaggio li ha visti, si è tuffato per recuperarli, ma poi è stato colto da un malore a causa dello shock termico e dello sforzo fisico per cercare di riportarli a terra. È subito scattata la chiamata agli operatori del 112, il numero unico di emergenza urgenza. Tra i soccorritori del Soccorso bellanese intervenuti per primi c’era anche un soccorritore certificato della Squadra di salvamento nautico. "È preparato e addestrato per gestire al meglio questo genere di situazioni – sottolinea Paolo Rusconi, presidente del Soccorso bellanese -. Normalmente inoltre presta servizio anche sulla nostra idroambulanza, operativa ogni giorno dalle 8 alle 20". I soccorritori hanno recuperato e salvato tutti e tre. Sul posto sono poi arrivati anche i sanitari dell’autoinfermieristica di Areu e i volontari della Croce rossa di Colico. I due inglesi e il bagnino sono stati trasferiti d’urgenza in ospedale all’Alessandro Manzoni di Lecco e a Menaggio.
"I nostri volontari hanno garantito un servizio di alto livello", sottolinea ancora Paolo Rusconi. Gli stessi soccorrotori del Soccorso bellanese poco prima avevano assistito un ciclista di 34 anni trovato a terra semincosciente, ricoperto da una maschera del suo stesso sangue perché aveva picchiato il volto sull’asfalto. L’invito di chi vigila sui bagnanti del Lario è sempre alla prudenza, in un bacino profondo e dall’acqua fredda, che scende dalle montagne grazie a fiumi importanti.
Daniele De Salvo