Costa Masnaga (Lecco) – Il robot umanoide prende servizio in corsia d’ospedale. “Cura” i pazienti e supporta gli operatori sanitari. Si chiama Robee. I suoi “genitori” sono gli ingegneri e i tecnici di Oversonic Robotics, gioiello tricolore della robotica umanoide cognitiva tra i principali attori globali del settore. I manager dell’azienda, con quartier generale a Carate Brianza, annunciano una collaborazione strategica con gli specialisti di Vbrrii, Villa Beretta Rehabilitation Research Innovation Institute, centro d’eccellenza nazionale per la neuroriabilitazione di Costa Masnaga.
Il progetto consiste nell’impiego nel centro di ricerca riabilitativo della versione medicale di RoBee per supportare sia i pazienti nei percorsi di recupero motorio e cognitivo, sia gli operatori sanitari. L’esperienza sarà sviluppata a Lecco, all’interno di un laboratorio congiunto del campus universitario tra i ricercatori di Villa Beretta e del Politecnico di Milano.
Tre gli obiettivi strategici. Dal punto di vista del paziente, miriamo a valutare come l’interazione con RoBee possa influenzare l’adesione alle terapie riabilitative e il benessere psicologico – spiegano i promotori della futuristica iniziativa -. Per gli operatori sanitari il focus è invece sulla integrazione del robot nelle attività di assistenza quotidiane per ridurre il carico di lavoro e ottimizzare l’organizzazione del reparto. Infine vogliamo esplorare la percezione dei caregiver”.
RoBee, grazie alle sue avanzate capacità motorie e sensoriali, può assistere i pazienti nei movimenti e negli esercizi di deambulazione. Attraverso l’interazione verbale e visiva, è in grado inoltre di stimolare le capacità cognitive con esercizi e monitorare in tempo reale i progressi del paziente. Può poi fornire supporto logistico a quanti in ospedale lavorano, contribuendo alla gestione delle forniture ospedaliere, al monitoraggio dei parametri vitali e all’organizzazione delle attività quotidiane dei pazienti.
“Un passo decisivo nell’integrazione della robotica avanzata nei percorsi di cura”, spiega Fabio Puglia, presidente di Oversonic. “La persona rimane comunque al centro – rassicura Franco Molteni, direttore scientifico Vbrrii -. La tecnologia non sovrasta l’uomo, ma ne estende la volontà”.