DANIELE DE SALVO
Cronaca

Sahab, un angelo in un campo di calcio: “Così ho salvato Christian che stava morendo soffocato”

Il compagno crolla a terra, lui lo rianima. “Ho preso il patentino per allenare i piccoli: primo soccorso d’obbligo”

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Sahabou Guebre, nato in Burkina Faso gioca nel Foppenico (II Categoria)

Calolziocorte (Lecco), 2 dicembre 2024 –  Dopo il contrasto aereo, Christian è caduto a terra, esanime, con gli occhi rovesciati all’indietro, sempre più paonazzo. Nessuno sapeva come intervenire. Nessuno tranne Sahab, che è corso dal suo amico e compagno di squadra, lo ha adagiato sul fianco, gli ha aperto la mascella a forza e gli ha cacciato le dita in bocca. Cercava la lingua, perché sapeva che Christian poteva soffocare, ma era rovesciata all’indietro e gli ostruiva la gola. Ha così spinto le dita un po’ più in fondo, fino a trovare la lingua. “Scivolava via, ma sono riuscito ad afferrarla e rimetterla al suo posto”, racconta Sahab. Cristian ha così tossito e ha ripreso a respirare, intontito, confuso, quasi assente. Ma vivo.

A salvare la vita in campo all’amico e compagno di squadra Christian Balossi, calciatore di 28 anni del Foppenico di Calolziocorte, è stato Sahabou Guebre, Sahab per tutti, che di anni ne ha 27, difensore come Christian. È successo a Cortenova in Valsassina, durante la quinta giornata di campionato provinciale di seconda categoria. Sahab è originario del Burkina Faso. In Italia, a Olginate, è arrivato nel 2014, quando era adolescente: “Ho raggiunto i miei genitori – racconta – Non è stato facile lasciare i miei amici e ricostruirmi una vita in un Paese lontano e diverso dal mio. Non sapevo nemmeno una parola di italiano”.

Prima la scuola di italiano, poi la licenza di terza media e l’alberghiero e infine il rugby lo hanno però aiutato a trovare nuovi amici. “Ma la mia passione è il calcio – spiega -. La svolta è stata quando mi hanno accolto in squadra al Foppenico”. Sahab non si limita a giocare, è diventato pure allenatore dei più piccoli, questa la fortuna, anzi la salvezza per Christian: “Per ottenere il patentino Uefa per allenare alle giovanili ho imparato a utilizzare il Dae, il defibrillatore semiautomatico, e ho acquisito alcune nozioni di primo soccorso, tra cui appunto la posizione laterale di sicurezza su un lato qualora qualcuno perda conoscenza e la necessità di impedire che la lingua scivoli in gola per consentire il respiro”. È proprio la manovra che Sahab ha messo in atto, nonostante la concitazione, lo spavento, con gli altri che gli urlavano attorno.

Per aver salvato la vita del suo amico e compagno, Sahab nei giorni scorsi è stato premiato dal sindaco di Calolziocorte Marco Ghezzi. “Sahab è così, sempre pronto ad aiutare chiunque”, commentano Andrea Redaelli e Fulvio Rota, il direttore sportivo e il presidente del Foppenico. “Sono contento dell’attestato, è un riconoscimento per me è soprattutto per quanti mi hanno accolto, aiutato e dato fiducia – dice Sahab -. Ciò che più conta però è che Christian stia bene e che ora siamo ancora più amici di prima”.