Sulla questione dell’area San Francesco, il Chiesone, la maggioranza va dritta per la sua strada rivendicando la bontà del suo progetto di riqualificazione di una struttura che richiede interventi immediati per la sicurezza e il decoro. Il gruppo di maggioranza, sentite le doglianze della minoranza, intende precisare alcune cose e dire la sua sulla questione Chiesone.
"Lo Statuto comunale prevede una commissione permanente denominata Urbanistica, Ambiente, Territorio ed Attività Economiche, incaricata di affrontare tematiche come questa – dicono dalla maggioranza riguardo alla richiesta di SiAmo Sondalo che chiedeva una commissione speciale -. Tale organismo è pienamente idoneo a gestire anche la questione dell’area San Francesco, garantendo un’analisi approfondita e un dibattito istituzionale qualificato".
Le posizioni sul Chiesone sono divergenti. "Rileviamo con rammarico come la minoranza continui a sollevare provocazioni accompagnate da proposte diametralmente opposte alle nostre... Sorprendono le perplessità espresse riguardo all’insufficienza del possibile ricavato dalla vendita dell’ex casa parrocchiale per coprire i costi della demolizione della parte incompiuta del Chiesone. Durante l’ultimo Consiglio comunale, la minoranza ha fatto dichiarazioni che sembrano voler creare ulteriore confusione, tra queste l’affermazione che la parrocchia non sia stata coinvolta".
E ancora: "Ci teniamo invece a precisare che stiamo dialogando costantemente con tutta la comunità parrocchiale: vescovo, parroco (sia il precedente che l’attuale), ufficio tecnico, diocesi, consulenti della diocesi, consiglio per gli affari economici parrocchiale, con numerosi incontri sul tema".
Tante le osservazioni, ricordando che si stanno reperendo 3 milioni: "Non riusciamo a capire quali potrebbero essere le controindicazioni di avere l’eventuale caserma dei carabinieri in centro paese, al posto dell’attuale ex casa parrocchiale, liberando così l’attuale, situata in una preziosa dimora storica (l’unica di proprietà comunale) che non risulta nemmeno funzionale a quello scopo e che potrebbe essere destinata a scopi culturali".
Fullvio D’Eri