A due settimane dai fatti, i familiari dello scultore Marino Ghinatti (foto) non hanno avuto ancora risposte sul terribile incidente costato la vita allo scultore di Azzano San Paolo. Ora la moglie e i 3 figli, per fare piena luce su quanto è accaduto, attraverso il consulente Matteo Coradi si sono affidati allo Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e all’avvocato Laura Bastia, del Foro di Milano. Ghinatti era stato investito da un’auto il 9 settembre, alle 18. L’ottantasettenne, che soffriva di qualche acciacco dell’età, era uscito di casa per comprare il pane e un medicinale in farmacia e mentre attraversava la strada è stato travolto da un’auto, il cui conducente è indagato dalla Procura di Bergamo per omicidio stradale. Lo scultore era finito sull’asfalto battendo la testa. Inizialmente era rimasto cosciente, ma ha subito palesato confusione e difficoltà a riconoscere i famigliari giunti sul luogo dell’investimento. Le avvisaglie della grave emorragia cerebrale che di lì a poco se lo sarebbe portato via. Gli accertamenti confermarono l’edema al capo: a poche ore dal ricovero è entrato in coma e nella serata del 10 settembre spirò. Il pm, informato dai carabinieri di Calcinate che rilevarono l’incidente, non dispose l’autopsia. La scomparsa di Ghinatti, originario di Lendinara, Rovigo, a cui aveva recentemente donato una sua opera, ma "trapiantato" da una vita in Lombardia, ha destato vasta eco nel mondo culturale, in ragione degli innumerevoli campi nei quali si era cimentato con successo. F.D.
CronacaScultore morto. Scende in pista un consulente