I primini lecchesi preferiscono il liceo, ma meno rispetto ai coetanei del resto d’Italia. Quasi la metà degli studenti che il prossimo anno andranno in prima superiore in uno dei 27 istituti tra pubblici, privati e centri di formazione della provincia di Lecco, ha scelto un liceo.
Su 3.302 ragazze e ragazzi che andranno in una delle scuole del territorio, in 1.536 hanno infatti optato appunto per un indirizzo liceale: sono il 45,8%, più di 10 punti in meno rispetto alla media nazionale del 57%. Degli altri, 1.087, cioè il 31,6%, hanno opzionato un istituto tecnico; 618, pari all’11,8%, un istituto professionale; in 336, che sono il restante 10,8%, un percorso di istruzione e formazione professionale. Tra i licei lo scientifico è in testa alle preferenze con il 44% delle iscrizioni. Nella terra del sommo Alessandro Manzoni, del poeta Giuseppe Parini e del pittore Marco d’Oggiono allievo del genio di Leonardo da Vinci, diminuiscono invece le iscrizioni per il liceo delle scienze umane, il liceo artistico e il classico, mentre in crescita sono quelle per il liceo linguistico e musicale. Tra gli istituti tecnici, l’indirizzo in Amministrazione finanza e marketing, cioè l’ex Ragioneria, e Informatica e telecomunicazioni si confermano quelli di maggior interesse. Crescono le domande per Chimica dei materiali, Biotecnologie e Costruzioni. Tra gli istituti professionali, ad andare per la maggiore sono i corsi per i servizi per la sanità e l’assistenza sociale. "Un costante monitoraggio dei dati sulle iscrizioni è un utile strumento per adeguare e riformulare annualmente il piano dell’offerta formativa provinciale", piega Carlo Malugani, consigliere provinciale delegato a Istruzione e Formazione professionale.
Dalle scuole lecchesi vengono infatti sfornati troppi pochi tecnici e periti di cui avrebbero bisogno gli imprenditori, ammesso che l’istruzione debba preparare alla fabbrica invece che alla vita. Daniele De Salvo