DANIELE DE SALVO
Cronaca

Siccità da combattere Sos risorse idriche: il deficit è del 60% Appello da Lario Reti

Il presidente della holding: "Ogni cittadino in questo momento è chiamato a un uso responsabile dell’acqua potabile dobbiamo avere comportamenti virtuosi ed educazione civica".

Siccità da combattere Sos risorse idriche: il deficit è del 60% Appello da Lario Reti

di Daniele De Salvo

Piove poco, manca la neve in quota e le falde sono sempre più basse. Il 2023 si preannuncia peggiore del 2022, anche in provincia di Lecco, nonostante i laghi di Como, Garlate, Olginate, di Annone e di Pusiano e l’Adda. A rischiare di restare all’asciutto sono tra l’altro le zone turistiche dell’Alto Lario e della Valsassina, perché d’estate si popolano di villeggianti e visitatori che affollano alberghi, strutture ricettive e seconde case: è come se nel giro di poche settimane raddoppiassero gli abitanti che hanno sete, bevono, si lavano e cucinano, mettendo a dura prova una rete di approvigionamento già tarata su altri numeri e in più ora a rischio di secca per la siccità. "Dai primi mesi quello in corso si presenta come un anno particolarmente siccitoso e con un deficit di approvvigionamento idrico inferiore del 60% rispetto allo stesso periodo del passato", avverte Lelio Cavallier, presidente del Cda di Lario Reti Holding, la municipalizzata lecchese del servizio idrico integrato, dalla distribuzione di acqua potabile alla depurazione. A Osnago ad esempio sono caduti appena 188 millimetri di pioggia, significa 188 litri per metro quadrato di terreno, meno della metà del primo quadrimestre dell’anno scorso. Le precipitazioni cumulate sono inoltre ai minimi storici.

I livelli di falda dei pozzi di Cassago, Cernusco Lombardone, Garlate e Galbiate sono invece in picchiata. Inoltre ci sono le perdite idriche: il 40% dell’acqua che scorre nella rete degli acquedotti lecchesi non arriva ai rubinetti; su 51 milioni di metri cubi d’acqua immessa nei 2.400 chilometri di condotte, cioè 51 miliardi di litri, solo 29 milioni di mc o 29 miliardi di litri, viene fatturata perché arriva a destinazione, mentre il resto si perde per strada, per piccole e grandi falle. Le dispersioni dipendono sopratutto da una rete vecchia, specie in alcune zone, sebbene siano notevolmente diminuite grazie agli interventi effettuati. Oltre a tappare i "buchi" e monitorare costantemente la situazione, i tecnici di Lario Reti hanno messo comunque a punto un piano per fronteggiare la possibile emergenza. È stato comperato un potabilizzatore mobile in grado di trattare fino a 5 metri cubi di acqua all’ora, sono pronte autocisterne e pure elicotteri per trasportare acqua dove occorre, possono essere attivati pozzi dismessi. Più di tutto occorre tuttavia che ognuno sprechi e consumi meno acqua potabile: "Ogni cittadino è chiamato, in questo momento di siccità, a fare la sua parte – sottolinea Cavallier –. Un uso responsabile dell’acqua potabile è un comportamento virtuoso da adottare ogni giorno, oltre a essere una pratica di educazione civica".