
Il termovalorizzatore di Valmadrera dove vengono bruciati i rifiuti
Valmadrera, 10 gennaio 2021 - Quando la rete di teleriscaldamento per sfruttare i rifiuti bruciati nell’inceneritore di Valmadrera verrà realizzata sarà già datata e inutile. Peggio: sarà già quasi il tempo di spegnere definitivamente il termovalorizzatore. Lo sostengono e lo scrivono in una lettera indirizzata ai sindaci del territorio e a Pietro D’Alema, direttore di Silea - la municipalizzata della raccolta e smaltimento dell’immondizia - gli attivisti dei circoli di Legambiente della provincia di Lecco.
«In base alle indicazioni europee il 65% degli imballaggi dovrà essere riciclato entro il 2025 e il 70% entro il 2030, non più del 10% dei rifiuti dovrà arrivare in discarica entro il 2030 e bisogna ridurre del 55% le emissioni di CO2 al 2030 – spiega Costanza Pannella, presidente di Legambiente Lario Sponda Orientale -. Presentando il piano industriale di Silea ai sindaci dei comuni soci proprio il direttore ha individuato l’economia circolare come una delle linee-guida con l’obiettivo di incrementare la raccolta differenziata oggi ferma al 71%, l’investimento nella produzione di biometano nell’impianto di Annone e una più efficiente differenziazione e recupero delle plastiche in quello di Seruso a Verderio. Un’ulteriore riduzione dei rifiuti si verificherà con la tariffa puntuale. Gli sgravi fiscali e il superbonus vanno inoltre a ridurre la domanda termica degli edifici". Piuttosto di un impianto di teleriscaldamento, in cui tra l’altro non si sa nemmeno cosa si potrà bruciare né dove recuperarlo, meglio quindi una rete a bassa temperatura alimentata da impianti a fonti rinnovabili di piccole-medie dimensioni.
«Chi gestisce una società pubblica partecipata esclusivamente da comuni come Silea non dovrebbe tener presente fattori come la tutela ambientale e salute dei cittadini e le relative implicazioni sociali, la trasparenza massima dei processi decisionali e una qualità del servizio tendente al minor spreco di materia privilegiando modelli meno impattanti dal punto di vista della sostenibilità? - chiedono anche in una lettera aperta Germano Bosisio, Enzo Venini, Aldo Dal Lago e Massimo Riva -. La tanto decantata “sostenibilità ambientale“ come si concilia con il progetto di abbinare un teleriscaldamento al forno inceneritore di Valmadrera?".