Daniele De Salvo
Cronaca

Al via il censimento per salvare gli alberi monumentali

A Sirtori l'albero più alto d'Italia con i suoi 55 metri. L'elenco delle piante più antiche ormai è datato. Agronomi al lavoro per catalogarle

L'albero di Sirtori alto 55 metri

Sirtori (Lecco), 8 luglio 2015 -  E' un vero e proprio campanile naturale, anzi un monumento nazionale con i suoi quasi 55 metri di altezza che lo rendono l’albero più alto d’Italia. Svetta nel meraviglioso giardino di Villa Besana, a Sirtori, nella verde Brianza lecchese. Il suo tronco, dal diametro di oltre cinque metri, e la sua chioma si innalzano come un grattacielo vivente di 22 piani. E non è il solo. Nel parco della storica dimora patrizia crescono altri quattro esemplari della stessa specie e più o meno della stessa stazza, più «bassi» - si fa per dire – appena di qualche decimetro. E accanto ad essi ci sono altre piante rare, quasi uniche, ventuno in tutto: una criptomera del Giappone, una araucaria, cedri del Libano, faggi, tassi, ippocastani, platani, pioppi, una sequoia gigante… l’angolo di paradiso terrestre affonda le radici addirittura al 1.700, probabilmente prima, se ne trovano tracce nel Catasto Teresiano e nelle mappe catastali dell’opera.

Ma in provincia di Lecco, una sorta di Mecca per i botanici, si trovano tante gocce di «Eden». Per scoprirle basta scorrere le indicazioni riportate nelle pagine del Censimento sugli alberi monumentali del lecchesi dove sono schedati e catalogati addirittura un migliaio di alberi, spari tra un poco ovunque, i quasi tutti i paesi del territorio, da sud a nord, da est a ovest, dalla parte più meridionale alla Valsassina. Si possono trovare moltissime varietà: carpini, farnie, ginko biloba, camelie, castagni, betulle, noci, lecci, ippocastani, magnolie, mandorli, ligustri, roveri, olmi, agrifogli, ciliegi, pini, larici, frassini, ma anche varietà dai nomi esotici quasi impronunciabili. Tra i gioielli figura anche una sequoia gigante a Merate, vecchia di almeno tre secoli, con un fusto di dieci metri di circonferenza, un altro bestione da record italiano come il liriodendro di Sirtori.

L’elenco però è ormai vecchio, datato 2005, ben prima della Legge 10 del 2013 sulla tutela degli alberi monumentali che impone agli amministratori comunali di stilarne una lista e di approvare regolamenti appositi che puniscano chi li danneggia con sanzioni sino a 100mila euro. «Il censimento è un’operazione ecologica e culturale ma anche altamente simbolica sulle condizioni fitosanitarie e agronomiche degli alberi in città riconoscendoli soggetti biologici viventi invece che oggetti architettonici di semplice arredo urbano», spiegano dal Conaf, il Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e forestali. Il computo dovrebbe essere portato a termine entro la fine di luglio, in pochi però a quanto sembra hanno provveduto e riusciranno ad assolvere all’incombenza per tempo. Secondo ultime stime a disposizione degli agenti del Corpo forestale dello Stato , che risalgono addirittura agli anni ’80, in Italia ci sarebbero circa 22.000 alberi di particolare rilievo, tra cui 2.000 esemplari di grande interesse e 150 di eccezionale valore storico o monumentale.