Galbiate (Lecco) – “Ringrazio di cuore chi mi sta aiutando". Dopo paura, rabbia e delusione, finalmente la commozione e sentimenti positivi per Mauro Farina, il pastore di 36 anni di Molteno, a cui a fine settembre sono morte quasi 500 tra pecore e capre, ricoverate in un recinto all’aperto sul monte Barro a Galbiate, durante la transumanza dalla Valsassina verso la Brianza. Gli animali sono stati probabilmente avvelenati, forse di proposito, magari per gelosia, o per una faida per il controllo dei pochi pascoli liberi rimasti in zona.
Con la strage del suo gregge Mauro ha perso tutto: animali che per lui erano come da affezione, l’unica fonte di sostentamento, il sogno di un’esistenza in mezzo alla natura per la quale ha rinunciato a un posto di lavoro fisso in fabbrica. L’appello che ha lanciato nei giorni scorsi per dargli una mano a rialzarsi in piedi, ricominciare e provare a ricostituire il gregge non è però è caduto nel vuoto. In centinaia hanno aderito ad una raccolta fondi online e tramite versamenti direttamente sul suo conto corrente, donandogli più di 15mila euro in meno di 48 ore. Gli permetteranno di comperare nuovi agnelli ed esemplari adulti per riavviare la sua attività di allevatore.
"Sono quasi stordito da tanta generosità, non mi sarei mai aspettato tanta solidarietà – confida Mauro -. Vorrei ringraziare uno per uno quanti mi stanno confortando e sostenendo, ma molti nemmeno li conosco". C’è chi ha devoluto mille euro, chi 10: "Non importa la cifra, ogni contributo per me è importante e testimonia che in tanti mi sono vicini, ognuno secondo le proprie possibilità", sottolinea il pastore.
Nuove pecore e nuove capre da sole non bastano, ma sono comunque il primo passo fondamentale per un nuovo gregge i cui i diversi capi di bestiame devono imparare a conoscerlo, stare insieme, obbedire ai suoi tre cani di pastore. Intanto si attende l’esito degli esami svolti sulle carcasse degli animali ammazzati, svolti dai veterinari di Ats e dell’Istituto zooprofilattico di Sondrio, per comprendere con quale sostanza è con quali modalità è stata compiuta la mattanza. Lo attende Mauro, lo attendono pure il sindaco di Galbiate e la presidente del Parco regionale del Barro per conoscere se sussistano pericoli pure per le persone.