
I volontari dei diversi gruppi Caritas in provincia di Lecco solo nel 2019 hanno aiutato e assistito 1.296 persone, 688 donne e 608 uomini. Il 61% sono straniero, gli altri italiani: la maggior parte hanno tra i 35 e i 54 anni, sono sposati e con figli. La metà sono disoccupati, il 33% lavorano ma lo stipendio non basta oppure non lo percepiscono tutto perché in “cassa“, gli altri un impiego nemmeno più lo cercano. I numeri riguardano i 17 centri di ascolto totali gestiti dagli operatori delle Caritas decanali e parrocchiali, dove settimanalmente vengono distribuiti generi alimentari e di prima necessità ma anche aiuti economici mirati.
Le cifre sono contenutie nell’ultimo rapporto su “La povertà nella diocesi ambrosiana“. I circa 1.300 poveri e nuovi poveri lecchesi rappresentano il 10% di tutti coloro incontrati in tutti i centri di ascolto della provincia, dove però risiedono molti meno del 10% dei fedeli della chiesa milanese. La situazione di bisogno si è poi ulteriormente acuita con l’emergenza sanitaria ancora in corso. In pochi mesi, tra marzo e luglio di quest’anno, le persone che hanno bussato ai 6 centri di ascolto sono state 289, una media di 48 per ogni centro di ascolto che è la più alta in assoluto di tutta la diocesi di Milano, doppia rispetto a quella degli altri centri in altre province. "Se non vogliamo che la crisi sociale esploda in maniera conflittuale dovremo rivedere il sistema di aiuti", spiega Luciano Gualzetti, direttore di Caritas ambrosiana. D.D.S.