Lecco, 28 febbraio 2024 – Prima il dito puntato contro, poi le sberle, infine i pugni in pancia e in faccia e il pestaggio. Un compagno filma la scena, gli altri guardano e ridono, nessuno interviene. Il video, rimbalzato di chat in chat, è stato girato nei giorni scorsi fuori da una scuola superiore di Lecco. I protagonisti sono due studenti di un altro istituto: un 15enne italiano e un 16enne di origini straniere. Ad avere la peggio è il primo, che inizialmente non reagisce e subisce, successivamente prova a difendersi, ma soccombe alla violenza e alla predominanza fisica del secondo. I due sarebbero venuti alle mani per qualche parola di troppo. Il giorno seguente il più grande ha chiesto scusa al più piccolo, ma il genitore di quest'ultimo sembra comunque intenzionato a sporgere denuncia.
Il consigliere regionale
“Nei giorni scorsi è stato diffuso un video nel quale viene mostrato un ragazzino bullizzarne un altro – commenta e spiega il consigliere regionale lecchese di Fratelli d'Italia Giacomo Zamperini, che ha parlato con i genitori della vittima -. Ho deciso di condividerlo, anche se già ampiamente in rete social, sentendo anche il padre del ragazzo coinvolto, non con l'intenzione di alimentare violenza o pulsioni che non mi appartengono come vendetta e razzismo, ma con l’intento di suscitare la volontà di dare una carezza ed un sostegno alla vittima, a cui va la mia solidarietà ed amicizia, ed una pure ai nostri figli, alle ragazze ed ai ragazzi che purtroppo non parlano volentieri agli adulti delle violenze che subiscono dai loro coetanei. Genitori insegnanti sono spesso infatti tenuti all'oscuro di quanto accade. Ci sono centinaia di altri casi che non vengono denunciati e che riguardano preoccupanti e sempre più frequenti”
Casi in aumento
I casi di bullismo e violenza tra i più giovani stanno aumentando sempre più. Gli atti di bullismo a scuola sono più frequenti nei più piccoli che hanno tra gli 11 e 13 anni e nelle ragazze. Il fenomeno è inoltre collegato con la violenza domestica: minori esposti a episodi di violenza familiare sono più propensi ad imitare i comportamenti che subiscono in casa. Sono spesso portati così a ferire a loro volta i compagni o a diventare loro stessi vittime anche a scuola. I giovani lombardi interessati dal fenomeno sono pari al 14%; in Italia, nella fascia di età 11 anni risultano vittime il 17.2% dei maschi e il 21,1% delle femmine. I 13enni coinvolti sono il 12,9% dei ragazzi e il 18,4% delle ragazze. Gli adolescenti di 15 anni sono il 9,2% dei maschi e l’11,4% delle femmine. Nel 2023 il “servizio 15-24”, lo sportello di ascolto psicologico gestito dagli operatori dell'Asst di Lecco è stato contattato da 238 ragazzi tra i 15 e i 24 anni, di cui 158 ragazze e 80 ragazzi. I nuovi accesi sono stati 93.
Il consigliere comunale
“La delegittimazione e la debolezza di ogni protagonista dell’educazione, come famiglia, scuola, istituzioni, porta alla tragedia educativa che vediamo oggi – commenta il consigliere comunale Filippo Boscagli -. Il mondo degli adulti ha abbandonato la crescita dei ragazzi, lasciando a pochi esperti un ruolo che riguarda tutti. Così i ragazzi non hanno né guide né esempi. Il mondo di violenza in cui sono immersi non può lasciare indifferenti. La repressione del crimine a difesa dei più deboli, cosa doverosa, deve andare di pari passo con l’investimento personale del sistema ''dei grandi'' nel coinvolgersi con l’educazione dei ragazzi e mostrargli che è possibile realizzarsi ed essere felici crescendo insieme. Cosa possibile solo mostrando nella pratica quotidiana un mondo di adulti che lo credono davvero”