"Manutenzione". La chiede, anzi la pretende Antonio Rossi, sottosegretario regionale allo Sport e alle Olimpiadi invernali 2026, dopo che venerdì scorso un tabellone segnaletico di lamiera è crollato sul Terzo ponte della Statale 36 in pieno orario di punta, senza che nessuno sia intervenuto prima, nonostante in molti avessero segnalato da quasi un mese ai tecnici di Anas che il cartello stradale era pericolante e stesse per cadere, come se il 28 ottobre 2016 sempre sulla Super Milano – Lecco, appena una decina di chilometri più avanti, non fosse franato un cavalcavia e un 68enne che se ne stava tornando a casa dal lavoro non fosse morto nonostante tutte le avvisaglie del disastro annunciato.
"La manutenzione deve essere garantita e basta, punto, a prescindere dai Giochi invernali", ribadisce il sottosegretario lombardo plurimedagliato olimpico, che per Olimpiadi di Milano – Cortina ci sta mettendo la sua faccia di politico e di sportivo. Tra l’altro pure lui, come altri migliaia di automobilisti, è rimasto ostaggio in coda per ore a causa della chiusura di un tratto di Superstrada a causa del cartello caduto. Oltre alla manutenzione, occorre poi accelerare la realizzazione degli interventi previsti per arrivare in fretta e in totale sicurezza ai cancelletti di partenza delle piste da sci della Valtellina, una delle location dell’appuntamento a cinque cerchi sulla neve.
"Come Regione ci siamo impegnati intanto a stilare l’elenco delle opere ritenute prioritarie insieme ai sindaci e ai rappresentanti istituzionali del territorio e a ottenere le risorse necessarie per costruirle – spiega Antonio Rossi -. Molte risorse e molti progetti riguardano tra l’altro proprio la provincia di Lecco, con la messa in sicurezza, i nuovi svincoli, l’allargamento del Terzo ponte, il consolidamento della galleria Monte Piazzo e il completamento della ciclabile di Abbadia sulla 36, il completamento della nuova Lecco – Bergamo e l’eliminazione dei passaggi a livello della linea ferroviaria Lecco – Sondrio. Adesso tocca ad altri attuare gli interventi: Anas, Rfi, le province e i comuni". Il prezzo da pagare, oltre a quello economico da 265 milioni di euro stanziati da Roma più quelli garantiti dal Pirellone, è però quello di disagi e ulteriore traffico per i cantieri aperti tutti assieme, quando e se mai cominceranno i lavori. D.D.S.