DANIELE DE SALVO
Cronaca

Lecco, in montagna senza preparazione: l’ennesimo caso. Due giovani escursionisti stranieri salvati in un canalone

I due belgi non conoscevano la zona. I soccorritori: bisogna pianificare le uscite e consultare gli esperti

Un tecnico del soccorso alpino

Lecco – Ci risiamo. Due escursionisti si sono avventurati per le montagne lecchesi senza conoscere la zona, pianificazione adeguata, attrezzatura e allenamento. A metterci una pezza prima che fosse troppo tardi e cavarli di impiccio ci hanno dovuto pensare i tecnici del Soccorso alpino e speleologico lombardo. L’altra mattina due escursionisti belgi, un ragazzo di 24 anni e una ragazza di 23, che non parlano italiano ma nemmeno masticano molto l’inglese, si sono persi nella zona dell’Alpe Scoggione a monte di Colico, a circa 1.500 metri di quota, sul Legnone, la vetta più alta della provincia di Lecco con i suoi 2.610 metri di altitudine: i due fidanzatini hanno perso la traccia del sentiero, ma, invece che ritornare sui propri passi, hanno proseguito lo stesso, salvo ritrovarsi bloccati in un ripido canalone in mezzo al bosco, senza più riuscire né ad andare avanti né a tornare indietro.

Piuttosto che rischiare di nuovo oltre, hanno deciso finalmente di comporre il 112 per chiedere aiuto a qualcuno. Gli operatori del numero unico di emergenza e urgenza hanno a loro volta subito mobilitato i volontari del Soccorso alpino della stazione di Valsassina e Valvarrone della XIX Delegazione Lariana. Si sono messi in marcia cinque soccorritori che sono riusciti a localizzare e rintracciare i due ventenni in difficoltà: "Erano in un canale impervio, a un centinaio di metri sotto il sentiero", riferiscono dal Soccorso alpino. Erano incolumi, ma terrorizzati ed esausti. "Non sarebbero riusciti né a risalire il canalone e soprattutto poi a tornare a valle a piedi", conferma Alessandro Spada, capo stazione dei soccorritori alpini di Valsassina e Valvarrone.

Dopo aver valutato la situazione e le loro condizioni, gli angeli della montagna hanno così deciso che fosse meglio evacuare i due belgi con l’eliambulanza di Areu di Como. Loro invece sono rientrati alla base a piedi e hanno pure dato un passaggio alla coppietta per recuperare l’auto. Alla fine l’intervento è durato ore, e i tecnici volontari del Soccorso alpino sono rientrati alla base solo alle 18. "Bisogna pianificare bene le uscite, seguire le indicazioni e affidarsi agli esperti che conoscono bene il territorio", ribadisce per l’ennesima volta Alessandro Spada, che insieme ai suoi "colleghi" quest’estate ha dovuto fronteggiare interventi quasi quotidiani, spesso più di uno al giorno, come domenica, quando, hanno soccorso pure un 82enne che si è sentito male al bivacco Riva Girami ai Comolli, a oltre 1.800 metri di quota, sul versante est del Grignone.