REDAZIONE LECCO

Sulle barricate per l’ospedale. Trecento catene al flashmob

Una per ogni dipendente della sanità locale che si è dimesso. Intanto la petizione procede

Sulle barricate per l’ospedale. Trecento catene al flashmob

Trecento catene spezzate, una per ciascuno dei trecento dipendenti della sanità pubblica provinciale che si sono dimessi. E poi le firme su un grande lenzuolo bianco per chiedere di salvare l’ospedale di Merate. A centinaia ieri mattina sono scesi in piazza in centro per il San Leopoldo Mandic, dove ulteriori reparti e servizi, oltre a quelli già chiusi o pesantemente ridimensionati, rischiano la serrata per un’inesorabile emorragia di specialisti e operatori sanitari che migrano altrove per svolgere al meglio il loro lavoro e per l’assenza di investimenti.

Il flash mob, come la raccolta firme, è stato promosso dai Dem con gli attivisti di Sinistra Italiana, Azione, Cinque Stelle. All’appello hanno risposto in tanti: sindaci come Gianpaolo Torchio di Paderno d’Adda e Filippo Galbiati di Casatenovo, diversi assessori, sindacalisti di Usb e Cgil, volontari di alcune associazioni e molti cittadini. "A Merate abbiamo la volontà di difendere il nostro ospedale – spiega il consigliere regionale Pd lecchese Gian Mario Fragomeli – Nessuno sta a guardare l’etichetta politica, ovunque andiamo i meratesi firmano per il San Leopoldo Mandic". Sono state già raccolte oltre 8mila firme online e più di 3mila ai banchetti allestiti nel circondario.

"Bisogna impedire lo smantellamento dei presidi territoriali, che anzi devono essere potenziali", insiste il senatore Tino Magni di Sinistra Italiana. "Sta venendo meno il diritto alla salute", avverte Onofrio Rosati, capogruppo al Pirellone sempre di Sinistra Italiana. "È un problema che i medici se ne vadano e non si riesca ad attrarne altri", aggiunge Eleonora Lavelli di Azione. "Vogliono trasformare l’ospedale di Merate in un istituto geriatrico", sostiene Pierluigi Bonfanti dei Cinque Stelle. Nei prossimi giorni i sindaci e i consiglieri regionali del territorio di ogni schieramento partitico si incontreranno per unire le forze ed elaborare azioni comuni per mantenere e rilanciare un ospedale realizzato nell’800 grazie a benefattori e rimasto un’eccellenza, con i costi di degenza più bassi in assoluto fino a quando non è stato afferito a Lecco e lottizzato.

Daniele De Salvo