Scuole blindate contro i bulli in classe. Nei giorni scorsi, in vista del suono della prima campanella di questa mattina, il prefetto di Lecco Sergio Pomponio ha riunito i vertici delle forze dell’ordine per elaborare la strategia per consentire a tutti gli alunni e gli studenti lecchesi di cominciare le lezioni in sicurezza, senza la paura di essere aggrediti né vessati dai compagni più violenti, come invece successo durante lo scorso anno didattico. Alla riunione ha partecipato pure il dirigente scolastico provinciale. È stato deciso di potenziare pattugliamenti e controlli, soprattutto vicino agli istituti superiori. Lo chiedono sia i presidi e i professori, sia i genitori di ragazze e ragazzi. Più donne e uomini in divisa da soli però non bastano. Dalla prefettura infatti sottolineano "l’importanza di un bilanciamento e di una saldatura tra la vigilanza esterna e le iniziative interne alle scuole, come la tempestiva veicolazione agli operatori delle forze di polizia di segnalazioni qualificate, i percorsi di educazione civica, l’ascolto degli studenti e l’attenta vigilanza rispetto alle espressioni di disagio e alle prevaricazioni che sempre più spesso sono agite in luoghi non fisici come i social network". Tradotto: bisogna prevenire, educare all’utilizzo della rete e dei social, denunciare subito quando si verificano episodi spiacevoli. Già durante l’estate comunque poliziotti, carabinieri e finanzieri hanno tenuto d’occhio i più giovani e i luoghi che frequentano, specialmente di sera: il centro città, la zona della stazione ferroviaria, i centri commerciali, il lungo lago.
Nel mirino appunto la violenza urbana, spaccio, risse tra adolescenti, danneggiamenti e malamovida. D.D.S.