FABIO LANDRINI
Cronaca

Lecco, terrorista dell'Isis rimpatriata: "Così l'abbiamo espulsa"

Lavorava come badante in prova dopo aver scontato la pena

Questura di Lecco

Lecco, 23 agosto 2019 - Lavorava come badante in prova da una famiglia che però non la conosceva. E stava cercando di reinserirsi davvero nella società cercando lavoro in Brianza. Ma per Salma Bencharki non ci sarà alcun futuro in Italia. La 29enne marocchina residente a Lecco, ma domiciliata a Primaluna, era salita alla ribalta delle cronache due anni fa, quando era stata arrestata col marito Abderrahim Moutaharrik, perché accusata di terrorismo internazionale. Insieme al coniuge si era affiliata all’Isis e aveva intenzione di commettere attentati in Italia e in Vaticano. Ora però, dopo la condanna e terminata la detenzione, la donna è stata rimpatriata. L’ordine di sicurezza è stato firmato dal ministro dell’Interno (uscente) Matteo Salvini. Uno dei suoi ultimi atti al Viminale, ma primo caso del nuovo Decreto sicurezza.

"Abbiamo continuato a seguire la donna anche dopo la scarcerazione, ma rintracciarla non è stato semplice – spiega il commissario Domenico Nera, dirigente della Digos di Lecco – era ancora residente nel Lecchese, ma era libera di potersi muovere su tutto il territorio nazionale e stava cercando lavoro in Brianza". Quindi grazie a un intenso lavoro degli uomini della Questura di Lecco è stata rintracciata il 12 agosto, poi è stata chiesta al Tribunale di Milano la convalida dell’allontanamento. Il giorno successivo si è svolta l’udienza nel corso della quale il giudice ha ritenuto ci fossero le condizioni per l’espulsione. Ma l’esecuzione non è stata semplice da realizzare.

"Abbiamo dovuto ottenere l’autorizzazione di una compagnia aerea per avere a bordo la passeggera – racconta il commissario Rosario Torrisi, dirigente dell’Ufficio Immigrazione della Questura lecchese –. Inoltre il suo passaporto era scaduto da un mese e abbiamo dovuto chiedere un lasciapassare dal Consolato marocchino. Non è stato semplice, visto che i loro uffici in quei giorni erano chiusi per la Id al-adha, la festa musulmana del Sacrificio. Siamo però riusciti ad avere tutti i documenti e quindi Bencharki è stata accompagnata a Malpensa su un volo per Casablanca".

È una cittadina libera in Marocco, ma non potrà rientrare in Italia per i prossimi 10 anni. La seguirà anche il marito Moutaharrik quando terminerà la sua pena nel 2022. All’uomo è stata revocata la cittadinanza italiana, ottenuta nel 2015, e quindi sarà espulso anche lui dal territorio nazionale. I due figli, invece, rimarranno in Italia: sono affidati dal Comune di Valmadrera ai nonni paterni. "Si tratta del completamento di un’operazione di contrasto al terrorismo internazionale iniziata nel 2015 – afferma il vicequestore vicario di Lecco Carlo Ambrogio Enrico Mazza – che ha permesso di far luce sul terrorismo islamico in Provincia e nei territori vicini".