
La presidente della Provincia di Lecco, Alessandra Hofmann
Lecco - Il dicastero della Transizione ecologica dell’ex ministro Roberto Cingolani durante il precedente governo di Mario Draghi non esiste più. In provincia di Lecco però dal prossimo anno gli studenti potranno studiare la transizione ecologica che diventerà un vero e proprio indirizzo di studi. Al Lorenzo Rota di Calolziocorte verrà anzi attivato un liceo quadriennale di Scienze applicate per la Transizione ecologica e digitale, nome in codice liceo Ted. Di contro verrà soppresso l’indirizzo Geotecnico del percorso Cat, che sta per Costruzioni, ambiente e territorio. È quanto previsto nei nuovi Piani di programmazione del dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa provinciale per l’anno scolastico 2023/2024. Al Grazie Fumagalli di Casatenovo invece l’indirizzo dei Servizi commerciali lascerà spazio al nuovo corso in Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane. Al liceo Maria Gaetana Agnesi di Merate avrebbero invece voluto attivare un liceo sportivo, ma sono arrivati prima dal Vittorio Bachelet di Oggiono e la proposta è stata cassata.
È stata bocciata pure la richiesta delle serali al liceo artistico Medardo Rossi di Lecco. Colpo di spugna pure sul percorso di istruzione secondaria in Amministrazione, finanza e marketing al Comprensivo Papa Giovanni XXIII di Premana, mentre in prima, sia al Piero Angelo Fiocchi di Lecco, sia al Francesco Viganò di Merate, restano confermate tutte le sezioni di Grafica e comunicazione che invece dalla Provincia avrebbero voluto limitare. "Le programmazioni sono state formulate tenendo conto delle richieste pervenute dagli istituti scolastici, per garantire una più efficace transizione dal mondo dell’istruzione a quello del lavoro, alla luce dei fabbisogni professionali e di competenze espressi dal sistema economico lecchese", spiega la presidente della Provincia Alessandra Hofmann, a pochi giorni da un convegno in cui è emerso che le scuole lecchesi non sfornerebbero abbastanza persone qualificate da inserire nelle aziende del territorio. Solo per quanto riguarda i metalmeccanici ne occorrerebbero almeno 4mila, ma sul mercato ce ne sono meno di 400. Segno che fra mondo dell’istruzione e delle imprese c’è ancora molto da fare in termini di orientamento delle giovani generazioni.