GABRIELE MORONI
Cronaca

Trenord diffida un rappresentante dei pendolari per danno d’immagine e chiede 10mila euro: “Questa è intimidazione”

Chiesto un risarcimento a Giorgio Dahò, figura “storica” del pendolarismo lombardo. Il Comitato dei viaggiatori: “Limitato il diritto di parola”. L’azienda: “Ha fatto dichiarazioni false e pretestuose”

A destra, Giorgio Dahò, del Comitato Pendolari della linea Milano-Lecco-Sondrio-Tirano

A destra, Giorgio Dahò, del Comitato Pendolari della linea Milano-Lecco-Sondrio-Tirano

Una diffida perché il comunicato venga ritirato e la richiesta di un risarcimento di 10 mila euro per danni di immagine: è quanto chiede Trenord a Giorgio Dahò, del Comitato Pendolari della linea Milano-Lecco-Sondrio-Tirano, uno dei cinque Rappresentanti dei Viaggiatori alla Conferenza regionale del trasporto pubblico locale (Tpl), figura “storica” del pendolarismo lombardo.

Nel comunicato in questione, uscito il 9 maggio, si osservava come i nuovi treni Donizetti, recentemente messi in servizio sulla Milano-Lecco-Sondrio-Tirano, fossero già stati rimpiazzati negli orari di punta con i vecchi treni “media distanza” dal momento che i primi si erano dimostrati insufficienti quando a numero di posti. Tuttavia il ripristino dei vecchi convogli non serviva se poi venivano fatti viaggiare in composizione ridotta.

La reazione dei pendolari

Immediata la reazione dai pendolari. “Non si può che constatare – scrivono i Rappresentanti dei Viaggiatori alla Conferenza del Tpl – che, mediante una diffida, viene limitato ad un cittadino il diritto di esprimersi, ragionare, leggere, pensare e, se del caso, formulare censure e/o critiche come semplice esercizio di democrazia, anche in ragione del ruolo istituzionale attualmente rivestito e di cui è ufficialmente investito da parte di Regione Lombardia”.

“Il riferimento all'art. 595 c.p. e la richiesta risarcitoria possono destare il timore che vi sia l'obiettivo di condizionare un Rappresentante dei Viaggiatori nel compiere una funzione che comporta ovviamente anche il controllo dello svolgimento del servizio a tutela dei Viaggiatori stessi. Chiediamo quindi a Regione Lombardia di svolgere pienamente il proprio ruolo di tutela di un Rappresentante dei Viaggiatori, nonché di controllo dell’operato da parte della società controllata Trenord, chiedendo alla medesima il ritiro della diffida”. Da parte sua il Comitato Pendolari Gallarate-Milano, manifesta la preoccupazione che “questa intimazione possa configurarsi come una 'metodologia non convenzionale' verso i Rappresenti dei Viaggiatori o verso i Comitati di pendolari”. Si chiede a Regione Lombardia “di intervenire in difesa di un Rappresentante dei Viaggiatori, che è stato nominato all'interno di una procedura prevista dalla legislazione regionale, ed altresì perché (tramite FNM) Regione Lombardia ha il controllo di Trenord”.

Le critiche del Partito democratico

Per il gruppo del Partito democratico in Regione si tratta di un fatto “molto grave”. Per i consiglieri regionali Simone Negri e Gian Mario Fragomeli, Trenord “dovrebbe pensare a far viaggiare i treni e a soddisfare le esigenze dei cittadini, non a intimidire i rappresentanti dei pendolari chiedendo soldi e minacciando azioni legali”. 

La posizione di Trenord

Trenord ha illustrato la sua posizione in un comunicato: “Trenord ha diffidato il signor Dahò a seguito di alcune sue dichiarazioni fortemente lesive della reputazione dell’azienda, nonché false e pretestuose. Nello specifico, il signor Dahò in un comunicato diffuso lo scorso 9 maggio ha sostenuto che Trenord avesse riesumato ‘i vecchi vagoni ‘Media distanza’ dai vasti depositi di rottami accantonati sui binari morti’. È un’affermazione grave, che mette in dubbio la costante attenzione posta alla sicurezza dell’esercizio ferroviario, e si aggiunge nel testo ad altre asserzioni false e diffamatorie, come il fatto che i Donizetti siano “inutilizzabili”, quando ancora oggi circolano sulla Milano Centrale-Lecco-Sondrio-Tirano”.

"Ulteriore prova della falsità delle affermazioni fatte – conclude l’azienda – giungerà da lunedì 10 giugno, quando sulla Milano-Tirano e in Valtellina circoleranno solo treni di nuova generazione, cioè Coradia e Donizetti. Trenord ha sempre dimostrato disponibilità al dialogo con i rappresentanti dei viaggiatori – compreso il signor Dahò – quando è condotto con senso di responsabilità, rispetto reciproco e attinenza alla realtà”.