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Tuta alare, sogno realizzato del volo: Patrick de Gayardon, l’ispirazione dagli scoiattoli, i rischi

Un’attrezzatura di grande fascino per il cui utilizzo sono necessari un’importante preparazione fisica e una conoscenza perfetta delle caratteristiche del dispositivo

Lecco, 21 febbraio 2024 – Un’attrezzatura di grande fascino, il cui utilizzo permette di spingere all’estremo le sensazioni provate dagli appassionati di paracadutismo. Ma anche un dispositivo non privo di rischi, come dimostrano i numerosi incidenti avvenuti nel corso degli anni.

Indossava la tuta alare, a quanto pare, lo sportivo morto oggi, mercoledì 21 febbraio, lanciandosi dal monte Forcellino, nel Lecchese.

Patrick de Gayardon nella foto utilizzata per una pubblicità (Archivio)
Patrick de Gayardon nella foto utilizzata per una pubblicità (Archivio)

Cos’è la tuta alare

La tuta alare, chiamata anche wingsuit, è un’attrezzatura che consente a un paracadutista di volare come un uccello, aumentando notevolmente la durata del volo e la distanza percorsa durante la discesa. 

I modelli più comuni sono realizzati prevalentemente in nylon, anche se per alcune parti si impiegano altri materiali tecnici ma anche il cotone. Pesa fra i tre e i quattro chili, ma quelle più raffinate possono arrivare a circa la metà del peso standard.

Le origini

Nascita e progettazione della tuta alare sono indissolubilmente legate al nome di Patrick de Gayardon, il paracadutista acrobatico francese morto nel 1998 alle Hawaii in un incidente occorsogli durante un volo di prova.

Lo sportivo transalpino iniziò a lavorare sulla tuta alare nel 1994, studiando i movimenti dei Petauri dello zucchero, piccoli marsupiali volanti. Nel 1996 i primi voli di prova. Nel 1997 il debutto ufficiale: de Gayardon perfeziona una tecnica detta “tracking”, mediante la quale riesce più volte a rientrare nell’aereo dal quale è appena saltato, volando con il suo stesso angolo di discesa.

Il volo

Generalmente con una tuta alare per ogni metro di caduta si avanza nell’aria di tre metri. Attualmente il record ufficiale di distanza percorsa è di 29,063 chilometri ed è detenuto dal paracadutista David Duffy. L’irlandese si lanciò a Davis in California, il 9 aprile 2017.

Velocità raggiunta

La velocità “di crociera” con la tuta alare è fra i 160 e i 200 chilometri orari, anche se è possibile superare i 200 chilometri orari.

Rischi 

Il volo con tuta alare non è esente da rischi, come dimostrano i numerosi incidenti avvenuti negli anni. Come diminuire i pericoli? Gli esperti considerano necessari una preparazione fisica adeguata, un rigoroso controllo dell’attrezzatura e un’analisi preventiva delle condizioni meteo.

In caso di difficoltà o imprevisti durante il volo bisogna mantenere la calma e attivare le procedure d’emergenza previste con rapidità e precisione