REDAZIONE LECCO

Uccise la cugina a Mapello: Indagini chiuse, Motivi Abietti

Uccise la cugina. Indagini chiuse: "Motivi abietti"

Aveva ucciso la cugina, Stefania Rota, 62 anni, colpendola con un batticarni. In carcere il cugino Ivano Perico, stessa età. Le indagini sono chiuse. Il pm titolare del fascicolo, Letizia Ruggeri, contesta i motivi abietti e spregevoli. Un’aggravante pesante, che non consente di accedere a riti alternativi. Se reggerà, per l’ex rappresentante di birre, difeso dall’avvocato Roberta Campana, si prospetta un processo in Corte d’assise. Rischia l’ergastolo. All’uomo viene contestato anche il rogo allo studio di un geometra.

Teatro del delitto, la villetta della vittima, in via XI Febbraio, dove hanno abitato anche i genitori della donna. Stefania viveva da sola e per lavoro accudiva gli anziani. Il movente sarebbe da attribuire a una pratica di condono, seguita da un geometra, per il capannone dove una volta il papà di Stefania aveva un’officina e che confina con l’abitazione di Perico. Una parte di proprietà è rimasta abusiva.

Il corpo di Stefania venne scoperto solo il 21 aprile, ma la morte risalirebbe all’11 febbraio, l’ultima volta che i due cugini, spesso insieme, si sono visti per un chiarimento per quella questione in sospeso. Una discussione finita nel sangue. A far ritrovare il corpo, una segnalazione ai carabinieri di un’amica della 62enne, che da qualche tempo non la vedeva. Il cugino si inventò che fosse al mare ad accudire un anziano. Ma l’amica non era convinta e allertò le forze dell’ordine. Il 21 aprile i militari aprirono la porta di casa e trovarono Stefania a terra in salotto. All’inizio quella morte passò come malore, ma i dubbi del vicecomandante dei carabinieri di Ponte San Pietro misero in moto altri accertamenti: la donna aveva il cranio fratturato. Le indagini si concentrarono sul cugino, arrestato il 22 maggio. Davanti al pm in carcere, confesserà.

Francesco Donadoni