ANDREA GIANNI
Cronaca

Ucciso a pugni fuori da un bar a Saronno: all’omicida pena ridotta a 7 anni e 8 mesi

Processo di secondo grado in forma “virtuale” per i fatti avvenuti nel gennaio del 2022. Il condannato Michele La Mura non era presente in aula

Ucciso a pugni fuori dal bar. Pena ridotta in appello. All’omicida 7 anni e 8 mesi

Condanna ridotta per Michele La Mura, il 56enne che l’8 gennaio 2022 colpì con un pugno un uomo, Francesco Costa, dopo una banale lite fuori dal bar Annina sulla strada Varesina a Saronno, gestito da La Mura e dai familiari. Una botta fatale per Costa, che morì dopo 2 giorni in agonia all’ospedale di Legnano.

Condannato in primo grado dal gup di Busto Arsizio a 11 anni di carcere per omicidio preterintenzionale, La Mura ha ottenuto nel processo d’appello a Milano una riduzione della pena a 7 anni e 8 mesi di reclusione, grazie all’esclusione della recidiva. L’uomo al momento è in libertà, in attesa che la sentenza diventi definitiva.

Un caso particolare anche perché, davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Milano è stato uno dei primi processi per il reato di omicidio celebrati con rito cartolare, cioè senza la presenza in aula delle parti ma basandosi solo su atti e argomentazioni scritte. Una modalità introdotta dalla riforma Cartabia con l’obiettivo di accorciare i tempi della giustizia. La trattazione è in forma “virtuale”, senza la presenza in aula delle parti neanche in collegamento video, basandosi sulle argomentazioni scritte depositate per via telematica dai difensori e dalla Procura generale. La sentenza viene notificata una volta terminata la Camera di consiglio.

"Per noi penalisti il rito cartolare è una novità – spiega l’avvocato Federico Chieppa, difensore di La Mura con la collega Priscilla Maione –. A mio avviso gli effetti sono positivi perché in casi come questo, quando non sono necessari approfondimenti, perizie o l’audizione di testimoni, il processo risulta più veloce, basandosi su atti già acquisiti". Una forma (l’imputato ha la facoltà di opporsi e chiedere che il processo venga celebrato in presenza) che non comporta benefici o sconti di pena, previsti invece per chi rinuncia al ricorso in appello.