REDAZIONE LECCO

Un’impronta blu contro il cyberbullismo

Il coraggio e la voglia di dire no a questa forma di violenza che corre in rete e si diffonde a macchia d’olio sui social

Problema di grande attualità quello del bullismo: sempre più persone vengono colpite dal suo dilagare a macchia d’olio attraverdso i social, trasformandosi in cyberbullismo, tanto più pericoloso proprio perché per sua natura più veloce, subdolo, anonimo. PPQuesto il tema che la classe 5a D della scuola primaria di Grumello del Monte ha affrontato per comprendere al meglio questo uragano che travolge le vite di molte persone, convinti che il problema sia complesso, ma risolvibile.

Tutto è iniziato il 7 febbraio con la Giornata Nazionale: "Un’impronta blu contro il (cyber)bullismo". I ragazzi si sono messi al lavoro e hanno decorato l’aula in modo spettacolare: hanno appeso alle vetrate tante mani blu, colorate con tecniche diverse ad indicare l’unicità di ognuno; sulla propria impronta hanno scritto uno slogan a sostegno delle persone bullizzate . Approfondendo l’argomento con letture e discussioni, hanno capito che il bullismo non ha solo un effetto doloroso sul corpo, ma anche sulla psiche: le parole spesso fanno più male dei pugni e dei calci e il non essere considerati annienta la persona.

Hanno compreso con facilità che proprio la tecnologia, se da un lato è strumento davvero utile (è il mondo in una mano!), dall’altro consente ai bulli diinfiltrarsi nelle case delle vittime, perseguitandole. Hanno anche conosciuto, tramite la lettura di un testo autobiografico, Marco un ragazzo affetto da sindrome di Down; da bambino era stato bullizzato; diventato grande, ha trovato il coraggio di parlare della sua sofferenza con persone care e di raccontare tutto nella sua magica canzone rap: “Siamo diversi tra noi” con la quale ha ricevuto il premio "Messaggero di pace" nel 2018.

Proprio il suo esempio, oltre a quanto hanno detto i genitori intervistati sull’argomento, ha aiutato i ragazzi a mettere a fuoco alcune idee importanti e a promettersi l’un l’altro che sempre lotteranno affinchè il bullismo venga sconfitto.

Si sono detti che, qualora dovessero assistere ad episodi di bullismo, non chiuderanno gli occhi, ma racconteranno l’accaduto ad una persona di fiducia. Si sentono anche pronti ad aiutare eventuali vittime, incoraggiandole, offrendo aiuto e vicinanza.Qualcuno, inaspettatamente, ha affermato che il “bullo” spesso è solo una persona che desidera che qualcuno lo ascolti e che un ragazzo che “fa il bullo”, se correttamente aiutato, può cambiare in meglio.Il messaggio finale che la classe desidera lanciare a tutti i coetanei è: coraggio! Coraggio innanzitutto di rispettare tutti e di esigere rispetto per se stessi il coraggio di dire no ai bulli; coraggio di non girarsi dall’altra parte quando si vedono o si sentono fatti di bullismo; coraggio di parlare con persone adulte di ciò a cui si è assistito o di cui si è venuti a conoscenza. Vogliono infine ricordare che l’unione fa la forza! E con forza, insieme, vogliono gridare: "No al bullismo!" Desiderano davvero cambiare il mondo questi ragazzi! In meglio, naturalmente!