DANIELE DE SALVO
DANIELE DE SALVO
Cronaca

Varenna e la minaccia del turismo di massa, la perla del lago di Como stravolta dagli arrivi: “Ormai è una questione di sicurezza”

Risse per i treni, rischio di incidenti. Preoccupa lo stop dei treni per tre mesi. Il pericolo si sposterà dalla ferrovia alle strade, con decine e decine di pullman che dovranno fendere ali di folla per passare. “Ma ve lo immaginate?” chiede il sindaco Mauro Manzoni

Turisti fra le vie del vecchio borgo dei pescatori e alla stazione di Varenna

Turisti fra le vie del vecchio borgo dei pescatori e alla stazione di Varenna

Varenna (Lecco) – Una primavera di assalto al treno. Un’estate di caccia al pullman. Disagi già visti oggi, il rischio caos domani. Varenna al bivio: o si trova una soluzione per controllare il via vai di migliaia di turisti mordi e fuggi che ogni fine settimana invadono la Perla del lago di Como; oppure il paese sprofonderà sotto l’insostenibile peso del turismo di massa. È questione di sicurezza, anzi di sopravvivenza per coloro che approdano nell’antico borgo di pescatori diventato una Disneyland sull’acqua, tra splendide ville d’epoca, parchi e giardini di alberi monumentali, una romantica passeggiata sul lago, il vecchio e il nuovo porto e Fiumelatte, il fiume più breve d’Italia.

Perché prima o poi ci scapperà il morto nella roulette russa che si ripete ogni fine settimana di bel tempo, con centinaia di persone stipate sulle banchine di una stazione troppo piccola che si affollano sui binari e corrono verso un treno in arrivo ancora in marcia, per guadagnare un posto in prima fila davanti alle porte e poter salire sui vagoni e tornare a casa senza dover aspettare la corsa successiva. Intanto se l’altro giorno l’incidente si è di nuovo fortunatamente solo sfiorato, si è invece concretizzata una rissa per la precedenza per salire in carrozza: da una parte chi era più vicino alle porte, dall’altra chi pretendeva la priorità per non perdere una coincidenza o un volo aereo. E quest’estate sarà peggio: al posto dei treni, che resteranno fermi in deposito per la chiusura totale per tre mesi della linea Lecco – Sondrio per lavori olimpici in corso, ci saranno bus sostitutivi.

Il pericolo si sposterà quindi dalla ferrovia alle strade, con decine e decine di pullman che dovranno fendere ali di folla per passare. “Ma ve lo immaginate?”, chiede il sindaco Mauro Manzoni, che infatti non vuole nemmeno sentire parlare di autobus in mezzo al paese. “È troppo pericoloso, mancano gli spazi per manovrare e di transito – spiega -. Meglio le navette più piccole, da 50 posti, come i transfert aeroportuali, con sensi unici e percorsi obbligati fuori dal centro storico”.

Da Regione e Trenord bocciato però la proposta. “Significa che non conoscono Varenna e che non hanno la minima idea di cosa succeda a Varenna”, replica il primo cittadino. Treni, bus o navette, resta il problema: l’overturism in un borgo stretto tra lago e monti dove abitano poco più di 650 abitanti – solo una settantina nel nucleo storico, ma in cui ogni anno si stimi arrivino arrivano quasi un milione di turisti di passaggio. “Credo sia difficile istituire un numero chiuso o l’ingresso su prenotazione – è l’opinione del sindaco -, ma magari una sorta di tassa di ingresso anche minima ci consentirebbe di reclutare agenti e addetti all’accoglienza che gestiscano e indirizzino meglio i flussi dei visitatori, per rendere l’esperienza a Varenna più sicura e piacevole per tutti, abitanti e turisti”.