PIERANGELO PANZERI
Cronaca

Lecco, violenze sulla moglie e gli animali di casa: condannato a 7 anni e mezzo di carcere

Da quando la donna aveva deciso di separarsi, lui la denigrava passando anche alle vie di fatto. Pena superiore a quella chiesta dall’accusa

Il momento dell'arresto dell'uomo

Lecco, 30 giugno 2023 – Maltrattava la moglie ma anche gli animali di casa: cinquantenne condannato a 7 anni e 6 mesi reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Il collegio della I sezione penale del tribunale di Lecco, presieduta dal giudice Bianca Maria Bianchi, ha inflitto una pena superiore a quanto richiesto dall’accusa nei confronti di Marco M., residente alla periferia del capoluogo, per reati commessi tra il 2019 e il 2021. L’imputato è finito davanti al collegio giudicante perché "con plurime manifestazioni di violenza fisica e psicologica" avrebbe reso la vita impossibile alla moglie e in alcune occasioni l’avrebbe "percossa per futili motivi".

In più occasioni l’imputato – secondo gli inquirenti - avrebbe aggredito e denigrato la donna per futili motivi, passando “anche alle vie di fatto, usando violenza sugli animali domestici". Il tutto è iniziato nel 2019 quando la donna aveva manifestato l’intenzione di separarsi e l’uomo, già conosciuto per altri episodi dalle forze dell’ordine, avrebbe dato in escandescenza, iniziando una serie di episodi di maltrattamenti, come confermato dai figli davanti ai carabinieri del comando provinciale di Lecco che hanno indagato sugli episodi. Nelle conclusioni il pm Simona Galluzzo ha chiesto la condanna a 5 anni. La donna aveva anche denunciato di essere rimasta per tre giorni in una stanza, temendo per la propria incolumità.

Il difensore dell’imputato – l’avvocato Luigi Taruselli – è partito nell’arringa dal ritiro della querela da parte della donna ed ha parlato di episodi "disdicevoli" ma allo stesso tempo isolati tra loro, arrivando a chiedere l’assoluzione per non aver commesso il fatto. Il collegio giudicante ha inflitto 7 anni e 6 mesi, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e rinviato gli atti alla Procura per un presunto episodio di tentata estorsione, emerso durante il processo.