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Vismara, c’è l’accordo. Saranno esternalizzati 83 dipendenti

Casatenovo, avranno però gli stessi diritti retributivi dei colleghi rimasti in azienda

L'esterno della Vismara di Casatenovo

Casatenovo (Lecco), 15 luglio 2014 - Fumata bianca alla «Vismara» di Casatenovo. Rappresentanti sindacali e vertici aziendali dello storico marchio di insaccati e prosciutti del gruppo emiliano «Ferrarini», dopo un serrato confronto a oltranza durato settimane, hanno raggiunto un accordo sull’esternalizzazione del lavoro. L’intesa è stata approvata anche dai 250 dipendenti della società brianzola. Il protocollo prevede il passaggio di 83 addetti (invece dei 118 previsti inizialmente) a una cooperativa esterna, con la cessione di un intero ramo d’azienda, quello logistico e delle spedizioni. I diretti interessati continueranno comunque a godere degli stessi diritti retributivi e contributivi degli altri colleghi, mantenendo lo status di dipendenti e non di soci lavoratori. Il contratto applicato sarà inoltre quello nazionale delle coop del settore alimentare. Di contro verranno apportate alcune modifiche organizzative, gestionali e degli orari dei turni.

«É stata una partita dura ed estenuante, ma siamo soddisfatti del risultato perché abbiamo ottenuto sia la riduzione delle unità da esternalizzare sia le garanzie delle medesime condizioni per tutti», commenta Enzo Mesagna segretario generale provinciale della Fai–Cisl, che, insieme al collega Massimo Sala della Flai–Cgil, le federazioni di categoria del comparto, ha fatto parte della delegazione trattante. Tra i diversi punti scritti nero su bianco ci sono anche quelli relativi alla conferma che il luogo di lavoro rimarrà il nuovo stabilimento di Cascina Sant’Anna e che in caso del perdurare della crisi beneficeranno degli ammortizzatori sociali anche gli 83 tra operai e impiegati interessati dal passaggio di consegne, sebbene tutti confidano che non si arrivi né alla cassa integrazione né alla mobilità. L’accordo infatti da un lato dovrebbe garantire una riduzione dei costi fissi e assicurare maggiore flessibilità, dall’altro permettere di abbassare il prezzo dei prodotti a marchio «Vismara» per aumentarne la competitività. Nonostante la crisi il gruppo sembra inoltre reggere.  L’indebitamento bancario al 2012 era di 167 milioni di euro, 128 riconducibili alla «Ferrarini», 39 alla «Vismara», controllate rispettivamente mediante le finanziarie lussemburghesi «Elle effe» e «Agri-food investments». I ricavi consolidati sono stati invece di 245 milioni, cinque in più rispetto all’anno precedente, con un margine operativo lordo di 20,2 milioni, uno e mezzo in meno del 2011 e un utile netto di 3,1 milioni, a fronte dei 3,9 dei dodici mesi passati. Aumentano inoltre le quote di espansione all’estero, soprattutto in Giappone.

di Daniele De Salvo