Viti e ulivi, come un volta su terreni, campi e boschi incolti e abbandonati in riva e sulle montagne del Lago di Como. Un territorio non curato significa infatti incendi, frane, dissesti idrogeologici, spopolamento, povertà. A Bellano è nata Radici, un’associazione fondiaria per recuperare, prendersi cura e tornare a coltivare fondi che altrimenti rimarrebbero improduttivi. Dove ora non cresce nulla, verranno piantati viti e ulivi, per realizzare vini, olio e altri prodotti tipici del lago di Como. Gli ideatori di Radici sono Tiziano Manzi, Luigi Gianola, Giacomo Fazzini, Fernando Nogara, Alessandro Castelli e Paolo Vitali, i soci fondatori. L’obiettivo e valorizzare il territorio, ricostituire di unità di coltivazione produttiva ed economicamente sostenibili per favorire l’occupazione e il consolidamento di nuove imprese agricole.
Tramite essa i soci gestiranno insieme terreni e boschi, che insieme decideranno cosa coltivare, quando, dove, nel rispetto dell’ambiente. Potranno partecipare a bandi e a progetti pubblici e privati la manutenzione. "Grazie a Tiziano, Giacomo e agli altri volontari che hanno costituito questa realtà – sono le parole di gratitudine ma anche di plauso di Antonio Rusconi, sindaco di Bellano, per i promotori di Raici -. Ben volentieri come Comune abbiamo messo a disposizione gratuitamente una sede a questo nuovo sodalizio e come già fatto dalla sua fase embrionale confermo che q saremmo concretamente al fianco di Radici, sia economicamente, sia logisticamente, come raccordo e impulso verso gli enti superiori, per agevolare in ogni modo questo importante progetto, che mira a riportare in modo prioritario la coltivazione della vite a Bellano, ma non solo, anche allargare la coltivazione dell’ulivo, recuperare boschi e altri progetti mirati. Ricordo che intervenire sul contrasto all’abbandono dei terreni migliora anche la prevenzione al dissesto idrogeologico".
Daniele De Salvo