D.D.S.
Cultura e Spettacoli

“La Madonna del latte”, in viaggio verso Oggiono: il dipinto torna per la prima volta nella casa del suo autore

Trafugata a metà del secolo scorso, è stata ritrovata dopo settant'anni. Ora lascia la Pinacoteca Ambrosiana dove è sempre stata custodita per essere esposta in sala consiliare

'La Madonna del latte': da sinistra Giovanni Morale, curatore della mostra; Michele Coppola, executive director Arte, Cultura e Beni Storici e direttore Gallerie d'Italia; Mons. Marco Navoni, prefetto del Collegio dei Dottori della Veneranda Biblioteca Ambrosiana; Maurizio Lupi, presidente Fondazione Costruiamo il Futuro e Chiara Narciso, sindaco di Oggiono

Oggiono (Lecco), 2 ottobre 2023 –  Il capolavoro dell'allievo di Leonardo da Vinci torna a casa del maestro che l'ha dipinta. A due anni dal suo ritrovamento, la Madonna del Latte, lascia per la prima volta la Pinacoteca Ambrosiana dove è custodita, per essere trasferita a Oggiono, terra d'origine di Marco d'Oggiono, vissuto tra il 1470 e il 1524 circa, l'artista che l'ha realizzata, esponente del Rinascimento lombardo e tra gli allievi prediletti del Genio vinciano. Verrà trasferita nella sala consiliare di Oggiono, dove rimarrà esposta tra il 7 ottobre e il 9 novembre, sotto stretta osservazione, per evitare che succeda quanto accaduto a metà del secolo scorso.

Opera trafugata e ritrovata

L’opera è stata trafugata a metà del secolo scorso dalla Pinacoteca Ambrosiana dove era custodita dal 1618, anno in cui il cardinale Federico Borromeo decise di donarla, assieme a un’ampia collezione di opere che aveva acquisito nel corso del tempo, all’istituzione ecclesiastica che aveva appena fondato. Per circa 70 anni non si hanno avute più notizie. Fino al 2021, quando è giunta fortunatamente nelle mani di un antiquario scrupoloso che, volendo trovare risposta alle sue perplessità, ha pensato bene di rivolgersi al Nucleo dei Carabinieri di Monza per la Tutela del Patrimonio Culturale, permettendone in questo modo il riconoscimento e il recupero. Ora l’opera è esposta nella suggestiva Sala 3 della Pinacoteca Ambrosiana, vicino ad altri dipinti dello stesso Marco d’Oggiono e del Bramantino.

Una versione esposta al Louvre

L’opera riprende un tema tradizionale dell’arte trecentesca. La tavola raffigura infatti la Vergine che allatta; un dipinto che nella sua essenza così intima e materna esprime la natura umana di Gesù, che si accompagna a quella divina. Si tratta della riproposizione di un’antica iconografia mariana particolarmente presente in terra ambrosiana sin dal tardo Medioevo, ma che trovò sempre meno riscontri nel periodo in cui Carlo Borromeo, a capo della Diocesi di Milano, decise di promuovere maggior sobrietà nelle raffigurazioni di soggetti sacri. Il tema ha affascinato notevolmente Marco d’Oggiono, che ha infatti realizzato lo stesso soggetto in altri due dipinti, entrambi esposti in luoghi d’eccezione artistica: uno al Museo del Louvre, l’altro alla City Art Gallery di Auckland. È però la “versione italiana” a raccogliere maggiori consensi, grazie soprattutto al contributo di suggestioni offerto del paesaggio che si staglia alle spalle della Madonna.

Il viaggio artistico

Nonostante si tratti del cittadino storicamente più famoso di Oggiono, fino ad oggi non era mai stata organizzata una mostra dedicata a Marco d'Oggiono nel suo paese natale, di cui nel 2024 ricorre il cinquecentenario della morte. Il viaggio artistico è stato promosso dall'onorevole Maurizio Lupi, patron della Fondazione Costruiamo il Futuro, con i curatori delle Gallerie d'Italia e i vertici di Intesa San Paolo e di Edison. La mostra in sala consiliare a Oggiono è curata proprio dal vice direttore delle Gallerie d’Italia di Milano Giovanni Morale. Sarà gratuita. E' stata prevista una grande serata d’inaugurazione con personalità del mondo della cultura, delle istituzioni e dell’imprenditoria, attive a livello locale e nazionale.

Lupi: “Quest’opera come un ‘amico ritrovato’”

L’amico ritrovato, il titolo del bel romanzo dello scrittore tedesco Fred Uhlman, ben si presta a significare questa mostra – ha sottolineato Maurizio Lupi, presidente della Fondazione Costruiamo il Futuro –. Parlo di “amico ritrovato” perché questo capolavoro, trafugato negli anni Cinquanta, è stato finalmente ritrovato dai Carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Monza. La grande arte ci è amica ed è significativo che venga esposta, anche se temporaneamente, nei territori in cui è nata, in quella provincia italiana che della storia artistica del nostro Paese è stata protagonista assoluta”.

Coppola: “Sinergia pubblico privato”

“Questa iniziativa è prova efficace di quanto il lavoro condiviso fra istituzioni pubbliche e realtà private possa dare risultati significativi a favore dell’arte e della cultura – ha spiegato Michele Coppola, executive director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e direttore Gallerie d’Italia –. Prendere parte alla mostra di Oggiono conferma la solida volontà della Banca di contribuire alla promozione del patrimonio italiano, in un impegno che, partendo dalle Gallerie d’Italia e dalle collezioni di proprietà, si apre alla valorizzazione delle tante bellezze artistiche che impreziosiscono ogni città e ogni territorio del nostro Paese”.

Un concorso per gli studenti

E proprio a proposito di giovani, si tratta di un’occasione straordinaria anche per le scuole brianzole, i cui studenti avranno l’opportunità di “toccare con mano” una delle opere di un rappresentante d’eccezione del loro territorio. Un artista che, da queste parti, sono abituati a conoscere e studiare già nei primi anni del percorso di studi. E proprio per coinvolgere il più possibile le scuole è stata organizzata un’iniziativa che possa alimentare tra i più giovani una virtuosa competizione artistica. La Madonna del Latte in questo caso diventa punto di partenza per approfondire l’amore di Leonardo e dei suoi allievi nei confronti delle innovazioni tecnologiche e della natura, l’acqua in particolare.

Edison e Fondazione Costruiamo il Futuro propongono quindi il concorso “L’energia dell’acqua” alle scuole primarie e secondarie di I e II grado, il cui tema è appunto il legame tra fonti idriche, energie rinnovabili e impatto ambientale.  Gli studenti, da novelli divulgatori scientifici e con il supporto di video, audio o qualsiasi strumento metta a disposizione la loro fantasia, dovranno realizzare un elaborato artistico-creativo mediante la tecnica del collage che miri a raccontare la centralità dell’acqua e delle opere di ingegneria idraulica presenti nel loro territorio.

Un comitato organizzato ad hoc, costituito da sponsor ed enti territoriali, si riunirà in seguito per decidere quali si sono rivelati essere i lavori maggiormente interessanti dal punto di vista della creatività e del talento tecnico. Per i vincitori ci sono in palio 15mila euro da utilizzare per l’attività didattica della propria scuola e la possibilità di vivere un'esperienza unica visitando gli impianti di produzione idroelettrica Angelo Bertini di Porto d’Adda, la Centrale Edison Carlo Esterle di Cornate d’Adda e il rispettivo museo della centrale. Sempre per gli studenti è inoltre prevista la possibilità di partecipare a visite guidate e laboratori per tutto il tempo di durata dell’esposizione dell’opera a Oggiono. Per le iscrizioni è necessario scrivere a serviziculturali@civita.art.

Parenti: “I ragazzi protagonisti del futuro”

“Siamo lieti di contribuire alla riscoperta di un’opera appartenente alla tradizione leonardesca, portandola nuovamente alla luce perché possa essere ammirata e conosciuta dal pubblico in un territorio dove affondano le radici di Edison. Tra il lago di Como e Milano, infatti, Edison sul finire dell’800 ha costruito le prime centrali idroelettriche, quelle sul fiume Adda: una rivoluzione che ha abilitato lo sviluppo economico e sociale del Paese – ha dichiarato Cristina Parenti, executive vice president External Relations & Communication di Edison –. Per questa occasione speciale, che cade alle soglie della celebrazione dei 140 anni di Edison, lanciamo un contest rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie che visiteranno la mostra, per approfondire i temi dell’acqua e dell’energia rinnovabile e rendersi protagonisti attivi nella costruzione del proprio futuro”.