DANIELE DE SALVO
Economia

Lavoro tra luci e ombre: più occupati e cresce il terziario ma mancano i tecnici

Lecco, luci e ombre nel rapporto provinciale annuale. Emergono difficoltà nel reperire figure qualificate da parte delle imprese e disparità tra uomini e donne

La presentazione del 14° Rapporto annuale del lavoro in provincia

La presentazione del 14° Rapporto annuale del lavoro in provincia

Lecco, 16 maggio 2024 –  Il lavoro c’è. Manca chi lavora. Non perché in pochi abbiano voglia di lavorare, semmai perché quanti sono in grado di lavorare sono di meno a causa del calo demografico e perché gli imprenditori faticano a trovare professionisti da assumere in linea con le loro esigenze. L’occupazione aumenta in provincia di Lecco, sia per quanto riguarda il numero di occupati, saliti a 145mila, che sono 2.100 in più, sia per il livello del tasso di occupazione, cresciuto al 68% di un punto percentuale.

L’incremento riguarda uomini e donne, sebbene il tasso di occupazione femminile sia al 60% rispetto al 76% degli uomini. La disoccupazione si mantiene invece stabile al 3%: sono 4.500 i lecchesi che cercano un lavoro, 2mila maschi e 2.500 donne. Il gap di genere non riguarda solo il tasso di occupazione e disoccupazione, riguarda anche lo stipendio. Gli uomini continuano a guadagnare molto di più delle donne: i maschi mediamente hanno uno stipendio annuo lordo di 32.270 euro, le donne di 26.365, quasi 6mila euro e il 20% in meno.

I lavoratori avviati a tempo determinato rappresentano ancora il 53% degli avviamenti, mentre quelli stabilizzati a tempo indeterminato calano dal 24 al 22,5%, come diminuiscono dal 17 al 14% gli avviamenti con contratto di somministrazione.

A trainare l’occupazione nel Lecchese è soprattutto il manifatturiero, che tuttavia è fermo. Di contro cresce il terziario, soprattutto con liberi professionisti e partite Iva. I numeri dell’occupazione e di contro della disoccupazione lecchese sono tracciati nel 14° Rapporto annuale del lavoro presentato l’altro giorno. "Il basso tasso di disoccupazione della nostra provincia non deve farci dimenticare che esiste una fascia di popolazione che fatica a entrare e rimanere nel mercato del lavoro: si tratta di persone caratterizzate da un basso tasso di occupabilità, spesso dovuto anche alle condizioni personali e familiari", smorza i facili entusiasmi il consigliere provinciale delegato Carlo Malugani. Che inoltre avverte: "Contemporaneamente, le imprese del nostro territorio segnalano difficoltà ad assumere personale. Addirittura le assunzioni di profili considerati di difficile reperimento sono salite dal 47 al 53%, con una drammatica carenza di tecnici e operai specializzati".