DANIELE DE SALVO
Economia

Vismara, nessun licenziamento per i 162 dipendenti. Esultano i sindacati: “Svolta per il territorio”

Le garanzie dai vertici della valtellinese Pini dopo l’aggiudicazione all’asta

Gli operai dopo mesi bui possono tirare un sospiro di sollievo

Gli operai dopo mesi bui possono tirare un sospiro di sollievo

L’incubo è finito, i 162 dipendenti rimasti alla Vismara di Casatenovo non verranno licenziati. Lo garantiscono i vertici della valtellinese Pini, che nei giorni scorsi hanno rilevato all’asta, per meno di 10 milioni di euro, lo storico marchio fondato nel 1898, che rischiava di scomparire insieme a quanti lavorano nello stabilimento di Cascina Sant’Anna, a causa della difficile situazione economica degli emiliani della Ferrarini che avevano rilevato l’antico salumificio nel 2000 e dei tre concordati preventivi affrontati.

"Una svolta non solo per l’azienda, ma per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori con le loro famiglie e per il territorio che questa realtà economica rappresenta – tirano un sospiro si sollievo Stefano Bosisio della Fail Cisl, Michele Magni della Flai Cgil e Paolo Castiglioni della Uila Uil -. Come rappresentanti sindacali, esprimiamo grande soddisfazione per il traguardo raggiunto. Ora guardiamo al futuro con ottimismo e rinnovata energia, consapevoli che il lavoro non è finito anzi è appena cominciato".

Soddisfazione arriva anche dagli amministratori comunali: "La volontà di investimento e rilancio dell’azienda, le garanzie sull’occupazione rappresentano una notizia molto positiva per il territorio Casatese, per i lavoratori Vismara e il marchio storico del nostro paese", sono le parole, a nome di tutti, del vicesindaco di Casatenovo, Lorenzo Citterio, delegato a occuparsi del caso.

Il passaggio di consegne potrebbe sbloccare pure la riqualificazione del centro storico, ferma al palo dal 2008. Il trasferimento della Vismara dalla storica sede nel cuore del paese al nuovo polo di Cascina Sant’Anna inaugurato nel 2012, prevedeva infatti la riqualificazione del centro storico appunto, con un nuovo quartiere al posto dei fatiscenti capannoni, che dovrebbero essere sostituiti da una piazza, parcheggi, servizi pubblici, appartamenti, uffici, negozi. "L’auspicio è che questo risultato sia anche prodromico allo sblocco della vicenda relativa al centro di Casatenovo – conferma il vicesindaco -. Auspichiamo che ora si avvii un procedimento di asta pubblica che possa portare alla vendita di comparto del centro".

Intanto per la Pini Group, holding a conduzione familiare, c’è un nuovo passo in avanti operando in Italia e all’estero. L’azienda è nata all’inizio degli anni ’80 a nord della provincia di Sondrio, in alta Valtellina.